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Bambino mangia solo cibo frullato, cosa fare

di Simona Bianchi - 14.11.2022 - Scrivici

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Se il bambino continua a mangiare solo cibo frullato, va "educato" alla masticazione e all'assaggio di alimenti solidi. Cause e trucchi per risolvere il problema

In questo articolo

Bambino mangia solo cibo frullato

Alcuni bambini possono ritardare il momento del passaggio al cibo solido e rifiutare alimenti che non siano allo stato liquido o semiliquido, ovvero frullati. I pediatri segnalano che la causa di questo comportamento potrebbe essere nella difficoltà riscontrata nel masticare pezzetti di cibo più grandi. Il passaggio dal latte alla pappa dev'essere sempre molto graduale e può capitare che il piccolo rifiuti alimenti con una consistenza diversa da quella liquida. Prima di allarmarsi, bisogna ricordare che l'introduzione nella dieta del bimbo di cibi diversi da latte deve avvenire intorno ai 6 mesi, con composti semiliquidi, per poi passare lentamente a quelli più solidi, più o meno all'età di un anno. Se il bambino si ostina a non voler mangiare, un consiglio è far controllare la gola, verificare che non ci siano tonsille ingrossate o infiammazioni che potrebbero influenzare il passaggio di cibi solidi rendendolo fastidioso o doloroso. Una visita dal pediatra è utile per osservare la corretta crescita e lo sviluppo psico-motorio del piccolo.

Bambino mangia solo cibo frullato: le cause

Dai 7-8 mesi, il bambino può iniziare a masticare cibo meno frullato. Se si rifiuta di farlo, si può provare a offrirgli cibo tagliato a pezzi ancora più piccoli. La masticazione è fondamentale perché favorisce lo sviluppo dei muscoli del viso e permette la crescita armonica delle ossa del cranio. All'età di due anni, i bambini dovrebbero essere in gradi di mangiare quasi tutto. Oltre a eventuali problemi alla gola o a difficoltà di ingerire pezzi troppo grandi, altre cause che potrebbero portare al rifiuto del cibo sono problemi relazionali con chi gli somministra gli alimenti o un eccessivo ritardo nell'introduzione di pappe meno cremose.

Quando nasce il gusto nei bambini

Il feto e il neonato hanno già una predisposizione per il gusto dolce e sono in grado di riconoscerne il sapore.

Il liquido amniotico e il latte materno, poi, cambiano sapore in relazione all'alimentazione della madre che quindi influenza il figlio con le proprie scelte alimentari. Le preferenze per il gusto sono geneticamente determinate, ma è stato anche dimostrato che è possibile apprendere nuovi gusti se sottoposti a un'offerta ripetuta, ma senza imposizioni. Intorno ai 6 mesi il bambino è ricettivo agli stimoli del mondo che lo circonda, compreso quello dei sapori. Le esperienze gustative in questa fase sono determinanti per la definizione del gusto e delle preferenze alimentari. Per questo motivo, è consigliabile far assaggiare al bambino la più vasta varietà di alimenti.

Come introdurre i cibi solidi

L'offerta delle prime pappe deve prevedere la composizione con diversi ingredienti. Una dieta varia è un valido strumento per contrastare la diffidenza per i nuovi sapori che compare nel secondo anno di vita e che porterebbe il bambino a scegliere cibi insipidi e dolci. Se il bambino rifiuta, per esempio, un tipo di frutta o una verdura o un altro qualsiasi alimento, il suggerimento è di riproporlo magari in un'altra forma o tipo di cottura. Spesso ci vogliono almeno 10 prove a distanza di tempo per superare l'avversione a un sapore. Un altro elemento a cui prestare attenzione è come il cibo viene tagliato. Più piccoli sono i pezzettini, meno difficoltà farà il piccolo a masticarli e ingerirli. Per far avvicinare il bambino a consistenze diverse, meglio iniziare con la frutta e gli omogeneizzati o una purea di verdure cotte. Per non abituare il bimbo a sapori troppo dolci o saporiti, è importante non aggiungere sale e zucchero ai piatti. Una volta che il bambino ha imparato a deglutire le prime pappe senza problemi, è il momento di provare a sottoporgli i primi pezzettini di cibo, magari di frutta morbida o di verdure lessate

Trucchi per stimolare la masticazione

Ci sono poi dei suggerimenti che possono aiutare a stimolare la masticazione del bambino.

Ecco alcuni consigli:

  • Cominciare presto a fargli provare gli omogeneizzati
  • Usare due piatti: uno per il piccolo e l'altro per chi lo imbocca
  • Non forzare mai il bambino se rifiuta un determinato alimento
  • Permettergli di giocare, toccare, pasticciare con il cibo. È il suo modo per studiarlo e conoscerlo
  • Non farlo giocare con altro mentre mangia, in modo da avere la sua totale attenzione focalizzata sul cibo
  • Essere sempre presenti durante le sperimentazioni di assaggio
  • Farlo sedere a tavola con la famiglia per farglinosservare il modo di mangiare dei grandi. Così inizierà subito a sperimentare e imitare gusti, usi e abitudini dei commensali familiari

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Aggiornato il 10.11.2022

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