Svezzamento o autosvezzamento? E nel caso si scegliesse l'alimentazione complementare a richiesta, quali sono i vantaggi (per il bambino, ma anche per la famiglia?).
Risponde il medico pediatra Lucio Piermarini, autore di "Io mi svezzo da solo!" (Bonomi) e di "Sereni a tavola" (Sperling&Kupfer).
Ascolta il podcast sui vantaggi dell'alimentazione a richiesta
Alimentazione a richiesta ed educazione del bambino
Come specifica l'esperto: "L'alimentazione a richiesta non è una strategia per far mangiare i bambini, ma il traguardo di un percorso di formazione dei genitori che permette loro di riappropriarsi delle loro competenze sulla base di informazioni valide scientificamente per quanto riguarda l'educazione del bambino".
I vantaggi
Ma quali sono quindi i vantaggi dell'alimentazione a richiesta?
Sono molteplici. Tra questi:
- rispetto dell'autoregolazione del bambino
- apprezzamento del cibo che si mangia in famiglia
- scompare il rifiuto del cibo e con esso le possibili ansie dei genitori
- più serenità sulle abitudini alimentari future del bambino
Con l'autosvezzamento, prosegue il dottore Pace, si ha dunque "il rispetto dell'autoregolazione del bambino che gli permette di nutrirsi secondo le sue reali esigenze. Un conseguente apprezzamento di tutti i cibi della famiglia: il bambino impara ad apprezzare il cibo perché è il cibo dei genitori e non perché ha un determinato sapore".
Scompare poi il rifiuto del cibo e con esso le possibili ansie dei genitori riguardo l'adeguatezza dell'assunzione di cibo da parte dei bambini e le inevitabili e conosciute strategie di convincimento per far mangiare il piccolo.
Inoltre i vantaggi non si limitano al primo anno di vita del bambino. Dopo che il bambino comincia a frequentare il mondo esterno (scuola materna, etc) c'è un rischio minore di caduta di qualità nell'alimentazione, dovuto al fatto di avere alle spalle una famiglia tranquilla sulla autoregolazione del bambino.