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Terapia intensiva neonatale: che cos'è e come funziona

di Alice Dutto - 24.11.2020 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
La Tin è un reparto dove si curano tutte le patologie del neonato nato pretermine o giunto a termine di gravidanza, dotato dei più avanzati macchinari tecnologici e in cui lavora uno staff altamente specializzato nell'area neonatologica. Qui si riescono a salvare neonati anche di 23-24 settimane di gestazione e di peso inferiore ai 750 grammi

In questo articolo

Tin è l'acronimo di Terapia intensiva neonatale ed è il reparto in cui vengono curate le patologie mediche e chirurgiche del neonato pretermine o giunto a termine di gravidanza. È paragonabile a una terapia intensiva dell'adulto in cui però sono ricoverati i neonati.

Come funziona la Tin


Non tutti gli ospedali sono dotati di questo reparto, perché al loro interno non sempre si trovano tutte le specialità necessarie per assistere i piccoli pazienti. In più, negli anni si è cercato di creare pochi centri specializzati in modo da accumulare esperienza nella cura dei neonati e aumentare le probabilità di una loro sopravvivenza senza invalidità.

I risultati degli ultimi 20 anni


«Grazie all'esperienza maturata negli ultimi 20 anni in questi speciali reparti, oggi si è arrivati a far sopravvivere neonati anche di 23-24 settimane di gestazione, che corrispondono circa alla metà della normale durata di una gravidanza, e del peso anche inferiore a 750 grammi. Tra l'altro, nei migliori centri più del 50% dei neonati estremamente prematuri hanno una normalità di sviluppo» spiega il dottor Stefano Martinelli, direttore della Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale del Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano.

All'interno della Terapia intensiva neonatale si curano tutte le patologie che possono colpire i neonati, in modo da offrire loro un'assistenza completa.

«Il reparto è dotato di strumentazioni altamente tecnologiche, come monitor, respiratori meccanici e pompe di infusione, che sono indispensabili per tenere in vita i piccoli pazienti che hanno delle immaturità a livello di funzionamento di organi e apparati; immaturità che sono tanto più gravi quanto prima è avvenuta la nascita rispetto alla data presunta del parto».

Chi lavora all'interno della Tin

Dentro questa struttura lavora personale altamente specializzato nell'area neonatologica: dai chirurghi, oculisti, cardiologi, cardiochirurghi pediatrici, ai nurologi, neurochirurghi e anestesisti, sempre pediatrici. «In molti casi, il successo delle terapie dipende proprio dalle sinergie che si vengono a creare tra i vari specialisti» continua l'esperto.

Di particolare importanza è anche il ruolo degli infermieri che per lavorare in questo reparto hanno frequentato specifiche scuole di formazione: «Il loro lavoro è fondamentale per assistere i neonati che necessitano di cure continue. Data la loro elevata specializzazione, possono fornire ai medici informazioni molto importanti sulle condizioni cliniche dei piccoli con cui sono costantemente a contatto».

Quanto tempo il bambino rimane in terapia intensiva neonatale

«La permanenza in Tin del neonato dipende dal momento in cui nasce e dalle sue condizioni. Di solito rimangono in questo reparto diverse settimane: nei casi più complessi, anche 4-5 mesi e, a volte, anche più a lungo».



Quando le loro condizioni si stabilizzano, vengono dimessi: «Ma vista la lunga degenza ospedaliera, necessitano di un adeguato follow up per monitorare anche dopo le loro condizioni di salute e sviluppo».

Il ruolo dei genitori in Terapia intensiva neonatale

«Una delle caratteristiche più importanti di questo reparto è la possibilità data ai genitori di stare accanto al proprio bambino 24 ore su 24. Si tratta di un elemento determinante per loro e per la ripresa del loro bambino» sottolinea Martinelli.

Appena le condizioni cliniche lo consentono, poi, vengono attuate una serie di terapie collaterali proprio al fine di sviluppare il rapporto tra i genitori e il bambino: «Ad esempio la marsupioterapia, quindi il contatto pelle a pelle tra la mamma o il papà e il piccolo, anche nel caso in cui sia necessario un supporto ventilatorio. È dimostrato, infatti, che questo tipo di contatto migliora le condizioni cliniche del bambino, in particolare il suo stato di ossigenazione».

Un altro punto fondamentale, a cui si pone particolare attenzione in Tin è la stimolazione dell'allattamento al seno: «Il latte materno, infatti, garantisce una sicurezza per il buon proseguimento delle cure, ancor più di quanto accade per un neonato a termine».

Quando serve il reparto di Terapia intensiva neonatale

La Tin è fondamentale nel caso di un parto pretermine, mentre «nelle gravidanze fisiologiche a termine, può non essere un criterio per la scelta di un ospedale dove nascere – continua il medico –. L'importante è assicurarsi che esista un sistema di trasporto neonatale organizzato e strutturato in modo tale che se il neonato necessita di cure più intensive si possa provvedere a un pronto e sicuro trasferimento presso la Tin di un altro ospedale».

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