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Solo bambini vaccinati al nido: in Emilia-Romagna è legge

di Alice Dutto - 22.11.2016 - Scrivici

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Fonte: Pixabay
Antipolio, antidifterica, antitetanica e antiepatite B. Sono questi i vaccini che i bambini dovranno avere fatto obbligatoriamente per poter accedere agli asili nido, pubblici e privati, e ai baby-parking o alle ludoteche

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I bambini non vaccinati non potranno più frequentare gli asili nido, privati o pubblici, e nemmeno i baby-parking o le ludoteche dell'Emilia-Romagna. Oggi è infatti stata varata la prima norma sul tema a livello italiano. L'articolo 6 della proposta legge della Giunta regionale di riforma dei servizi educativi per la prima infanzia, approvata oggi dall'Assemblea legislativa, prevede come requisito per l'accesso ai servizi 0-3 anni “l'avere assolto agli obblighi vaccinali prescritti dalla normativa vigente”, e quindi aver somministrato ai minori l'antipolio, l'antidifterica, l'antitetanica e l'antiepatite B.

Se le regole attuative saranno note a un mese dall'entrata in vigore della legge, già si sa che entro maggio/giugno 2017 i bambini non ancora vaccinati dovranno presentare il certificato dell’avvenuta vaccinazione.

VACCINAZIONI IN CALO IN EMILIA-ROMAGNA

Una proposta di legge che risponde a una tendenza: «In Emilia-Romagna la percentuale di bambini vaccinati è notevolmente diminuita negli ultimi anni – prosegue Bonaccini – dal 2014 è scesa al di sotto del livello di sicurezza del 95% e nel 2015 la copertura per le quattro vaccinazioni obbligatorie ha raggiunto il 93,4%, rappresentando un potenziale rischio per la salute della collettività. I genitori hanno cambiato atteggiamento verso le vaccinazioni pediatriche, soprattutto per via di informazioni non corrette e prive di basi scientifiche che vengono diffuse in particolare online. Viceversa, noi abbiamo deciso che la salute delle persone va garantita e protetta, non lasciata a improbabili convinzioni o, per usare le recenti parole sui vaccini del presidente Repubblica, Mattarella, a sconsiderate affermazioni prive di fondamento».

Per garantire la migliore protezione a tutta la popolazione la percentuale di vaccinati deve essere superiore al 95%, come indica l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms).


UN ESEMPIO PER LE ALTRE REGIONI

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Stefano Bonaccini

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