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Vaccinazioni obbligatorie: le novità del decreto

di Valentina Murelli - 08.06.2017 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
In vigore il decreto legge che dispone l'obbligatorietà di 12 vaccinazioni per potersi iscrivere a nidi e materne. Per le scuole dell'obbligo - fino a 16 anni - la mancata vaccinazione non comporta il divieto a iscriversi, ma scattano richiami dall'ASL e sanzioni.

In questo articolo

Dall'8 giugno scorso è in vigore il Decreto legge sulle vaccinazioni, approvato il 19 maggio scorso dal Consiglio dei ministri. E da lunedì prossimo il decreto sarà in discussione in Parlamento - dove potrebbe subire modifiche - per la conversione in legge.

Le disposizioni contenute nel testo sono già valide, e dunque fanno fede per il prossimo anno scolastico

Le novità


Rispetto a quanto annunciato due settimane fa, il testo del decreto contiene due importanti novità:

  • la possibilità di presentare, per l'iscrizione a scuola, un' autocertificazione delle vaccinazioni eseguite dal bambino;
  • in caso di coinvolgimento del Tribunale dei minori (se un bambino non è stato vaccinato per ragioni diverse da quelle mediche), non è più menzionata in modo specifico la "sospensione della potestà genitoriale".

Guarda il video che spiega le vaccinazioni obbligatorie in meno di due minuti e mezzo

Perché un decreto


Le motivazioni sono espresse nel primo articolo: per assicurare la tutela della salute pubblica rispetto a malattie infettive prevenibili con vaccini, grazie al mantenimento di coperture vaccinali adeguate, e per rispettare gli obblighi assunti a livello europeo e internazionale in questo ambito.

Il riferimento è al fatto che, negli ultimi anni, in Italia c'è stato un calo progressivo delle coperture per alcune vaccinazioni. Calo che mette a rischio l'intera popolazione e che potrebbe essere in parte responsabile dell'epidemia di morbillo in corso nel nostro paese.

I 12 vaccini obbligatori


Sono confermate tutte le vaccinazioni già annunciate:

  • anti-poliomelitica;
  • anti-difterica;
  • anti-tetanica;
  • anti-epatite B;
  • anti-pertosse;
  • anti Haemophilus influenzae tipo B;
  • anti-meningococcica B;
  • anti-meningococcica C;
  • anti-morbillo;
  • anti-rosolia;
  • anti-parotite;
  • anti-varicella.

Tutte le vaccinazioni indicate come obbligatorie (ma anche quelle raccomandate dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale - cioè, in più, anti-pneumococcica, anti-HPV e anti-rotavirus) sono gratuite.

Cosa succede se non si vaccina


Nel testo del decreto restano le sanzioni già annunciate per chi decidesse di non vaccinare i propri bambini:

  • Divieto di iscrizione all'asilo nido o alla scuola materna (anche istituti privati non paritari);
  • Per chi deve frequentare la scuola dell'obbligo (elementari, medie e primo biennio delle superiori, fino a 16 anni) non c'è divieto d'iscrizione ma sono previste sanzioni economiche ed eventualmente segnalazione da parte dell'ASL al Tribunale dei minori.

L'obbligo di vaccinazioni in breve
Senza vaccinazioni è vietata l'iscrizione di bimbi a nidi e materne (da 0 a 6 anni). Sanzioni invece per i genitori di bambini che frequentano le elementari, le medie e i primi due anni delle superiori se i loro figli non sono a posto con i vaccini. L'entità della multa va da 500 a 7500 euro.

Anno di nascita e vaccini


Attenzione, però: non tutti i bambini devono fare tutte le 12 vaccinazioni previste dall'obbligo. Il decreto, infatti, specifica che quelle richieste sono relative alla "coorte di nascita", cioè all'età del bambino al momento dell'iscrizione a scuola.

Da un lato, questo significa che un bambino che a 8 mesi comincia il nido non deve già essere vaccinato per morbillo-rosolia-parotite, visto che questa vaccinazione è in calendario tra 13 e 15 mesi. (Ovviamente, dovrà però essere vaccinato nei tempi previsti).

Dall'altro lato, significa che i bambini non devono per forza essere vaccinati con vaccini che, al momento in cui sono stati immunizzati, non erano previsti nel calendario vaccinale allora in vigore. Come dettagliato in una guida al decreto del Ministero della salute:

Nati 2001-2011

Dovranno aver fatto l'esavalente (anti epatite B, tetano, pertosse, polio, difterite, Haemophilus influenzae b) e la trivalente MPR (anti morbillo, parotite e rosolia), per un totale di 9 vaccinazioni.

Nati 2012-2016

Dovranno aver fatto esavalente, trivalente MPR e anti-meningococco C, per un totale di 10 vaccini.

Nati nel 2017

Dovranno fare tutti i vaccini dei nati negli anni precedenti (esavalente, trivalente, meningococco C) più meningococco B e varicella, per un totale di 12 vaccini. Il che, comunque, non significa dover fare 12 punture, visto che molti vaccini sono polivalenti.

Per i nati dal 2001 in poi, sono gratuite tutte le vaccinazioni indicate come obbligatorie. Le vaccinazioni sono gratuite anche quando è necessario recuperare somministrazioni non ancora effettuate (per esempio il bambino di 2 anni che debba ancora effettuare anti-morbillo).

Le possibili deroghe: chi può non vaccinarsi


Il decreto stabilisce due casi particolari nei quali sia possibile evitare (o rimandare) le vaccinazioni:

1. Se il bambino ha già avuto la malattia che dovrebbe essere evitata dal vaccino. Per documentare l'avvenuta malattia non basta però la semplice dichiarazione dei genitori o del medico curante, ma serve la segnalazione di malattia che il pediatra deve aver fatto all'ASL quando il bambino si è ammalato (è una notifica che il medico dovrebbe aver fatto, per legge, in caso di malattie infettive). Se questa segnalazione non è disponibile, il medico richiede degli esami del sangue (test anticorpale) in grado di dimostrare che c'è effettivamente stata immunizzazione.

2. Per particolari condizioni di salute, che rendono la vaccinazione temporaneamente o definitivamente inappropriata. "I vaccini devono essere evitati se il bambino, in occasione di una precedente vaccinazione, ha avuto uno shock anafilattico, cioè una reazione allergica molto grave, a rischio di morte" spiega Alessandro Capolongo, pediatra di famiglia in provincia di Ascoli Piceno e cofondatore della rete delle vaccinazioni della Federazione Italiana Medici Pediatri.

Poi ci sono situazioni in cui certi vaccini vanno semplicemente rimandati: "Per esempio il trivalente con morbillo, parotite e rosolia, che contiene virus vivi attenuati, se il bambino si trova in una condizione di immunodepressione temporanea, per esempio perché ha un tumore ed è trattato con chemioterapia".

Ad attestare queste condizioni deve essere il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta.

In classe senza vaccino
Che succede, a scuola, se un bimbo non può essere vaccinato per ragioni mediche? Il decreto parla chiaro: in questo caso, andrebbe accolto in una classe ove siano presenti solo bambini vaccinati o immunizzati (cioè che abbiano fatto la malattia).

Cosa fare se il bambino è in regola con le vaccinazioni


Basta ritirare all'ASL il certificato vaccinale, da consegnare a scuola per l'iscrizione senza problemi. E' possibile anche l'autocertificazione: in questo caso, i documenti originali vanno consegnati entro il 10 luglio. Se il bambino non è ancora stato vaccinato ma - secondo il calendario vaccinale - dovrebbe esserlo in un momento successivo all'iscrizione, va presentata la richiesta di vaccinazione avanzata all'ASL, oppure il documento di convocazione alla seduta vaccinale dell'ASL stessa.


Questo vale in generale, ma poiché l'iscrizione viene in genere effettuata entro i primi mesi dell'anno - ormai superati - per l'anno scolastico 2017/2018 valgono delle disposizioni transitorie.

Come muoversi per il prossimo anno scolastico (2017/2018)


Visto che l'iscrizione è già stata effettuata, per il 2017/2018 la documentazione di avvenuta (o programmata) vaccinazione va consegnata entro il 10 settembre. In caso di autocertificazione, i documenti originali vanno consegnati a scuola entro il 10 marzo 2018.

Cosa succede se il bambino non è in regola con le vaccinazioni per ragioni diverse da quelle mediche


Il bambino che dovrebbe andare al nido o alla materna (anche quelli privati non paritari) non può essere iscritto: le porte di queste scuole restano chiuse.

Se si tratta di un bambino più grande (6-16 anni), non vaccinato semplicemente perché i genitori non vogliono farlo e non per ragioni mediche, la scuola lo comunica all'ASL, che come primo passo, convoca i genitori stessi invitandoli alla vaccinazione entro un termine fissato.

Se il rifiuto continua, scatta la multa: da 500 a 7500 euro (ripetibili per ogni anno). Scatta anche la segnalazione al Tribunale dei minori, "per gli eventuali adempimenti del caso" (anche se non si parla più direttamente di sospensione della potestà genitoriale).

Informazione e formazione
L'articolo 2 del Decreto legge sulle vaccinazioni obbligatorie è tutto dedicato al tema dell'informazione. Il Ministero della salute e quello dell'istruzione si impegnano ad avviare iniziative di formazione degli insegnanti e di informazione per gli studenti e le associazioni dei genitori sul tema delle vaccinazioni. A questo scopo è stanziata per il 2017 la cifra di 200 mila euro, che dovrebbe derivare dalle sanzioni applicate nel caso in cui i genitori di bimbi in età scolare non intendano vaccinare i propri figli.

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Aggiornato il 13.06.2017

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