Il legame tra vaccini e autismo è pura invenzione.
A ribadirlo una volta per tutte è un recente studio condotto dagli stessi ricercatori danesi che già nel 2002 presentarono alla comunità scientifica consistenti prove contro la teoria che associava la somministrazione del vaccino trivalente MPR (morbillo, parotite e rosolia) all'insorgere di alcuni casi d'autismo.
Lo studio
Tale ricerca - comparsa a inizio marzo sulla rivista scientifica Annals of Internal Medicine dell’American College of Physician - ha riguardato ben 657.461 bambini nati in Danimarca tra il 1999 ed il 2010.
Tale campione comprendeva anche 6.517 bimbi affetti d'autismo e i loro fratelli. In questo modo si è voluto mettere alla prova la tesi particolarmente cara alla frangia No-Vax secondo la quale esisterebbero categorie di bambini biologicamente più esposti all'autismo come conseguenza del vaccino MPR.
I ricercatori hanno incluso nelle osservazioni condotte annualmente fino al 2013 anche ragazzini che avevano ricevuto altri vaccini prima del trivalente.
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I risultati
Stando ai dati forniti da lunghe e approfondite analisi, non è stata riscontrata né alcuna differenza tra il rischio di contrarre l’autismo dei bambini vaccinati e quello dei bambini non vaccinati, né alcuna maggiore "suscettibilità" al vaccino da parte di bimbi con fratelli a cui era già stato diagnosticato un disturbo dello spettro autistico (che sono già di base a maggior rischio).
Sebbene tutt'ora le cause dell'autismo non siano ancora certe dunque, il vaccino trivalente non è sicuramente tra queste.
Goodbye Wakefield
Lo studio danese confuta così una volta per tutte quella corrente di pensiero anti-vaccini nata per colpa della ricerca fraudolenta di Andrew Wakefield, il gastroenterologo britannico che nel 1998 pubblicò una ricerca che "dimostrava" il legame tra autismo e vaccini.
Inizialmente la tesi di Wakefield provocò un autentico terremoto tra la comunità scientifica - e gli effetti si riverberano ancora oggi - ma negli anni successivi, grazie alle inchieste del giornalista Brian Deer, venne fuori non solo che il medico aveva alterato molti dati per confermare le sue ragioni, ma aveva pure presentato un brevetto per un vaccino monovalente "anti-autismo" in modo da lucrare sulla sua scoperta fallace.
Le indagini successive a tali rivelazioni portarono dunque allo sbugiardamento di Wakefield e alla sua radiazione dall'albo dei medici inglesi.
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