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Yoga per neonati: benefici, storia ed esercizi

di Alice Dutto - 18.06.2018 - Scrivici

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Fonte: pixabay
Facilitare e sviluppare una relazione profonda tra la mamma e il bambino. È quanto si può fare praticando lo yoga insieme ai bambini. Ecco come

In questo articolo

In un mondo sempre più frenetico, stressato e caotico trovare lo spazio e il tempo per fermarsi, meditare, riflettere e tornare a respirare sembra quasi impossibile. «È invece un'esigenza fondamentale per gli adulti, ma anche per i bambini» sottolinea Giulia Borioli, presidentessa e fondatrice dello YogaFestival Bimbi. Ecco perché, nel corso del tempo, «è aumentata la richiesta di corsi di yoga con i piccoli, anche neonati».

YOGA PER NEONATI: I BENEFICI

I benefici dello yoga per neonati sono di natura fisica, psicologica e comportamentale: «L'essere toccati, massaggiati e aiutati nei primi movimenti costituisce per i bambini un enorme stimolo multisensoriale ed è dimostrato, inoltre, che il contatto fisico migliora le funzioni del loro intero sistema corporeo. Oltre a sviluppare la capacità di comunicazione non-verbale col proprio bambino, lo yoga aiuta efficacemente a ritrovare la linea perduta e a rafforzare il fisico dopo il parto» si legge nel libro "Baby Yoga" di Françoise Barbira Freedman (Zelig editore).

In più, «concilia il sonno, tranquillizza il piccolo e stimola positivamente ogni parte del suo corpo – riprende Borioli –. Permette di sviluppare una relazione più profonda tra la mamma e il bambino aiutando la reciproca comprensione e comunicazione. Le mamme di oggi sono spesso lasciate da sole: capita che non si sentano di toccare i loro bambini perché pensano che siano fragili; lo yoga invece insegna che non è così e le aiuta ad avvicinarsi anche fisicamente a loro fin dai primi momenti di vita».


I risvolti positivi non sono solo per i bambini, ma anche per gli adulti, «aiutando a superare l'esperienza del parto e dell'arrivo di un nuovo bambino in famiglia».

YOGA PER NEONATI: ORIGINI E SCOPO

Lo yoga per neonati è una disciplina che sta diventando "di moda" ora. «In realtà, ha origini storiche molto antiche: deriva infatti dalla cultura indiana, e più precisamente dal massaggio Shantala.

Con questa parola si intende un particolare tipo di massaggio che le mamme indiane fanno ai loro bambini facendoli sedere sulle loro gambe e cospargendoli di olio di sesamo. Una pratica che, si è visto, agevola molto la relazione madre-bambino».

Lo yoga per neonati cerca di fare proprio questo: «creare delle situazioni in cui, con la guida di un istruttore esperto e poi anche a casa, mamma e bambino possano sviluppare un rapporto profondo, che si sviluppi anche dal punto di vista sensoriale e vibrazionale mettendosi in sintonia, e quindi entrando in risonanza, con il proprio piccolo».

Si impara a tenerlo in braccio, a dondolarlo, a danzare insieme, a emettere il suono dell'ohm attraverso il diaframma, tranquillizzando subito i bambini. «La mamma e il piccolo non perdono mai il contatto mentre svolgono gli esercizi; un legame che può essere fisico, visivo o vocale».

COME SI SVOLGE UNA LEZIONE DI YOGA PER NEONATI


«A partire dai quaranta giorni del bambino, quando la mamma e il bambino si sono ripresi dal parto e hanno cominciato a conoscersi, si può iniziare un percorso di yoga mamma-bambino» racconta Elena Ricci, insegnante diplomata in Hatha Yoga, Yoga in Volo e “Yoga per Crescere”, insegna presso alcuni Centri Yoga di Bologna e provincia hatha yoga, Yoga in gravidanza e Yoga mamma e neonati (0-1 anno); per Aipy tiene seminari di formazione sullo yoga mamma e bebè.


«Spesso i corsi sono annuali, ma divisi in moduli, a seconda dell'età dei piccoli. Perché se è vero che questa pratica non ha controindicazioni ci sono però dei movimenti che si possono o non si possono fare a seconda della fase di sviluppo del neonato».

La lezione si svolge in un luogo accogliente, con tutto il necessario per cambiare e allattare i piccoli, senza dover lasciare il gruppo.

«C'è sempre un rito di inizio e di fine perché, fin da piccolissimi, i bimbi hanno bisogno di una struttura circolare in modo da non avere sorprese ed essere preparati a ciò che li aspetta. Nei miei corsi all'inizio faccio recitare una filastrocca, mentre alla fine cantiamo insieme un piccolo mantra, che poi le mamme imparano e utilizzano a casa come ninna nanna».

Il cuore della lezione, invece, è molto flessibile: «varia a seconda delle esigenze della classe. In genere, dopo il rito di inizio, c'è una fase di riscaldamento per la mamma, in cui il bambino rimane a contatto con lei; poi si entra in una fase più dedicata al piccolo, in cui lo si mobilizza (ad esempio con piccoli capovolti, posizioni di yoga da svolgere insieme, o esercizi di equilibrio); infine, si va al rilassamento finale e poi si chiude con il canto del mantra».

YOGA PER NEONATI: ESERCIZI

«Dico sempre che lo yoga deve diventare uno strumento utile per le mamme da sperimentare a casa.

È importante che, ogni giorno, si dedichino almeno 20 minuti al proprio bambino senza interferenze esterne». Ecco alcune idee per stare insieme:

1. Esercizio mamma-bambino
La mamma si mette con la schiena a terra, le gambe flesse e il bacino abbastanza vicino alla parete. Il bambino è sulla sua pancia con la testa verso il suo collo e i piedini verso il muro. Poi la mamma flette le gambe, alzando il bacino appoggiando i piedi alla parete e tenendo il bimbo con una speciale presa a pinza (con quattro dita blocco le clavicole e con il pollice le scapole). Dopo qualche istante si riguadagna la posizione neutra.
«È un esercizio molto utile per il pavimento pelvico, zona molto importante da rafforzare dopo il parto. Il bimbo invece sperimenta un piccolo capovolto, va cioè in una posizione inversa rispetto alla forza di gravità».


2. Setu Bandha
Questo è un esercizio che si può fare con altri membri della famiglia, ad esempio il papà o un fratellino. «Mamma e papà di distendono per terra uno accanto all'altro e mettono il bimbo sdraiato sulle loro pance. Le loro gambe sono flesse e i piedi a terra. Iniziano a respirare all'unisono, inspirando e respirando insieme con lo stesso ritmo. Quando si arriva alla perfetta sincronia, si inspira alzando il bacino e si espira abbassandolo e il bambino va su e giù come fosse in un ascensore».
È un esercizio che si può fare anche da soli mettendo però il bimbo seduto sulla propria pancia.

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