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Bimbi esclusi dalla mensa a Lodi: facciamo il punto

di Niccolò De Rosa - 15.10.2018 - Scrivici

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Fonte: Ipa-agency
Continua a far discutere la presa di posizione del comune di Lodi che di fatto ha portato ad escludere quasi duecento bimbi stranieri dai servizi di mensa e trasporto scolastico. Dopo il leader leghista Salvini ("Non ci devono essere furbetti"), è intervenuto sulla questione anche il Ministro dell'Istruzione Marco Bussetti:  "Occorre coniugare i diritti con i doveri delle famiglie"

In questo articolo

Non accenna ad affievolirsi l'ondata di reazioni innescata dopo lo scoppio del caso Lodi, dove la delibera del sindaco leghista Sara Casanova sta impedendo a circa 200 bambini stranieri di poter accedere ai servizi di scuolabus e mangiare in mensa insieme ai propri compagni.

I fatti

Tutto è nato con la nuova delibera del Comune lodigiano che ha rivisto completamente i criteri d'accesso agli sconti per famiglie in difficoltà.

Fino all'anno scorso infatti per poter accedere a tali tariffe agevolate bastava presentare un'attestazione ISEE non superiore agli 8.000€. Da questo settembre, invece, ai genitori nati fuori dall'Unione Europea è stato richiesto di presentare un ulteriore documento che certificasse l'assenza di eventuali beni o immobili nei loro Paesi d'origine.

Una simile certificazione però non solo richiede una documentazione quasi impossibile da ottenere (la burocrazia di molti Stati extra-europei è spesso lenta e farraginosa), ma in molti casi costringe il genitore a recarsi in loco per poter ritirare l'attestato, obbligando dunque la famiglia a farsi carico di un considerevole sforzo economico per sostenere le spese del viaggio.

Il risultato? La stragrande maggioranza delle famiglie coinvolte dal provvedimento o si è vista rifiutare le richiesta per mancanza di alcuni criteri formali, o ha direttamente rinunciato alle agevolazioni cui pur avrebbero diritto, costringendo di conseguenza i propri figli ad andare a scuola a piedi (o in bicicletta) e a pranzare in stanze diverse da quelle dei loro compagni di classe.

Le reazioni

La vicenda di Lodi ha immediatamente sollevato un vespaio di polemiche.

Per molti il fatto di vedere un bambino allontanato dai suoi compagni e messo in una stanza separata a mangiare i panini insieme ad altri stranieri rappresenta un caso di ghettizzazione.

«Come fa ad addormentarsi sereno un sindaco che caccia bambini da una mensa scolastica?» ha tuonato in un accorato post su Facebook il segretario del Partito Democratico Maurizio Martina, il quale è stato seguito a ruota con una nota dalla vice presidente della Camera e deputata di Forza Italia Mara Carfagna: «escludere dalla mensa con un'ordinanza del sindaco bambini nati qui da famiglie straniere con i documenti in regola sembra la risposta sbagliata a un problema serio».

Per il Ministro dell'Interno Matteo Salvini però, l'iniziativa della sindaca del suo partito non è affatto connotata da intenti razzisti:

«Non devono esserci furbetti: tutti devono pagare, tutti devono essere trattati alla stessa maniera - ha affermato il leader leghista - Il fatto che qualcuno, certamente non i bambini ma i genitori, che potrebbe pagare ritiene di non doverlo fare, rappresenta un insulto a genitori italiani e stranieri, che invece pagano quello che devono».

Insomma, un vero polverone sul quale è dovuto intervenire anche il Ministro dell'Istruzione Marco Bussetti:

«Sono certo che si troveranno le giuste soluzioni che tengano insieme i diritti dei bambini e i doveri delle famiglie di rispettare le modalità di accesso ai servizi» ha detto il Ministro, il quale si è detto pronto a incontrare il sindaco e, se necessario, affrontare insieme a lei la questione.

Intanto però gli italiani si sono già mossi per dare un aiuto concreto alle famiglie in difficoltà: Caritas e Acli di Lodi hanno infatti indetto una "colletta" per aiutare i bambini esclusi dalla mensa a tornare a mangiare insieme ai propri amici.

Il successo dell'iniziativa è stato subito strepitoso, con oltre 60.000€ raccolti in poche ore e il sito della Caritas fuori uso per i troppi accessi.

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