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Caso Fortuna Loffredo: "Ascoltare i bambini per rompere il silenzio degli adulti"

di Lorenza Laudi - 02.05.2016 - Scrivici

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Fonte: Contrasto
Fortuna Loffredo, bimba di sei anni, era morta quasi due anni fa a Caivano, nella periferia di Napoli, quando cadde o fu spinta dall’ottavo piano del palazzo dove viveva. Pochi giorni fa, la notizia. Un vicino di casa è accusato di aver abusato di lei e di averla uccisa. La svolta nelle indagini avvenuta grazie a loro, ai bambini amici della piccola Fortuna, ascoltati da un gruppo di psicologi.

In questo articolo

Si è tornato a parlare in questi giorni di Fortuna Loffredo e dei casi di omicidi e pedofilia in provincia di Napoli.

Fortuna era una bimba di sei anni di Caivano, nella periferia di Napoli. Il 24 giugno del 2014 la piccola cadde o fu spinta dall’ottavo piano del palazzo dove viveva.

La svolta nelle indagini, lo scorso venerdì 29 aprile, quasi due anni dopo. E' stato infatti emesso un procedimento di custodia cautelare per il vicino di casa della bambina,

Raimondo Caputo. L'uomo, 43enne, viveva nello stesso palazzo di Fortuna e conviveva con la madre di una bimba amica di Fortuna, Martina Fabozzi.

Le accuse nei confronti di Caputo? Abusi sessuali e omicidio di Fortuna: l'uomo è già in carcere di Poggioreale dal novembre del 2015, perché accusato di violenze sessuali sull'amichetta di Fortuna. Inoltre il figlio della Fabozzi, Antonio Giglio, era morto all'età di tre anni nel 2013, perché caduto dallo stesso palazzo.

L'intervento dei bambini

Si è giunti ad incolpare Caputo dopo lunghe indagini e soprattutto con l'aiuto dei bambini. La procura di Napoli Nord ha infatti ascoltato, grazie all’aiuto di diversi psicologi, alcuni bimbi sospettati di essere stati vittime di abusi sessuali. Lo scorso marzo è stata ascoltata in particolare un’amica di Fortuna Loffredo. La bimba ha detto che Fortuna si sarebbe opposta a un tentativo di abuso e per questo motivo è stata uccisa. Sono stati proprio i bambini quindi i dare voce ai soprusi e al dolore della piccola fortuna, dando voce a quello che era successo.

“Questo episodio dimostra quanto l’ascolto dei bambini sia fondamentale nella lotta alla pedofilia. Solo con l’ascolto è possibile raccogliere gli elementi di rischio prima che si verifichino episodi come quello di Fortuna. Dobbiamo riservare ai bambini una grande attenzione, perché possano sempre più rompere il silenzio degli adulti, che spesso nasce da una cultura in cui non c’è rispetto delle vite umane”, ha dichiarato il Professor Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro e docente di neuropsichiatria infantile all'Università di Modena e Reggio Emilia.

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