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Come insegnare ai bambini a difendersi dai malintenzionati

di Concetta Desando - 01.12.2014 - Scrivici

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Fonte: Contrasto
Dopo la vicenda del piccolo Andrea Loris Stival, il bambino di 8 anni trovato morto sabato nel Ragusano, si sono diffuse le voci che nel paesino siciliano si aggiri un 'orco'. Ma come si possono proteggere i bambini? La psicoterapista familiare e scrittrice Alyson Schafer ha elaborato 6 regole da rispettare per ridurre la possibilità che i bambini restino vittime di un orco  

In questo articolo

Come fare a proteggere i bambini dai malintenzionati? Come evitare che si facciano avvicinare in strada da un adulto e diventino quindi vittime di pedofili, ma anche di rapimenti per altri motivi? La psicoterapista familiare e scrittrice Alyson Schafer* ha elaborato 6 regole da rispettare per ridurre al massimo la possibilità che i bambini restino vittime di questi episodi.

1. Non accettare nulla dagli sconosciuti, non accettare di seguirli

Che, in pratica, significa che non bisogna fidarsi di chi non si conosce e tanto meno accettare di seguirlo: questa è una regola basilare, che bisogna inculcare nei bambini a ogni costo. Non importa quanto uno sconosciuto sia attraente, simpatico, interessante: i bambini devono rispettare assolutamente la regola di non seguire gli estranei.

2. Serve un adulto per aiutare un adulto

Insegnate ai bambini anche a non offrire il proprio aiuto a chiunque: la vecchietta che deve attraversare la strada, quella il cui gattino è salito su un albero, quella che deve portare un pesante sacchetto della spesa… Non devono essere i bambini ad aiutarle, ma altri adulti. E ciò semplicemente perché chi cerca di rapire un bambino, generalmente lo inganna proprio fingendosi bisognoso di aiuto, in modo da indurlo ad abbassare le difese. Quindi, regola numero due: se un adulto chiede aiuto, insegnate al vostro bambino a chiamare voi, non a fare il boy scout.

3. Meglio abiti anonimi

Mai comprare a vostro figlio una felpa o una maglietta o un capellino con il nome. Per un malintenzionato, sapere il nome di vostro figlio è una manna: chiamandolo per nome otterrà immediatamente la sua attenzione. E sarà facile convincerlo che, poiché sa come si chiama, non c’è nessun problema se il bambino si fida dello sconosciuto e lo segue.

4. Password di famiglia

Per proteggere il vostro account Facebook avete una password, giusto? E ce l’avete anche per la mail, per l’home banking e per mille alter attività. Bene, createne una anche per proteggere vostro figlio.

Comunicategli la parola d’ordine, e spiegategli che chiunque pretenda di essere un “conoscente” e gli chieda di seguirlo deve conoscere la password: se non la sa, il bambino deve rifiutarsi di seguire lo sconosciuto e fuggire. Naturalmente se incaricate qualcuno di andare a prendere il bambino a scuola dovete dargli la password. E poi cambiarla, in modo che non sia più riutilizzabile. (Guarda anche I 5 grossi problemi dei genitori di oggi, secondo una super tata inglese)

5. Due passi indietro

Insegnate a vostro figlio a fare sempre due passi indietro quando un veicolo si avvicina. Per rapire un bambino non sempre è necessario convincerlo con le buone: per esempio basta spingerlo in auto e partire. La regola dei due passi indietro serve per mantenere una distanza di sicurezza: se qualcuno accosta perché vuole semplicemente chiedere un’informazione, gliela si può dare anche a due passi di distanza.

6. L’urlo è un’arma

Insegnate a vostro figlio a correre, urlare, scalciare. Se tutte le precauzioni dei 5 punti precedenti non dovessero bastare, dite a vostro figlio che se qualcuno cerca di costringerlo con la forza a fare qualcosa, se uno sconosciuto si avvicina e lo tocca, lui deve iniziare a urlare e fuggire; e se invece viene trattenuto deve scalciare. Un bambino che corre urlando e chiedendo aiuto attira sicuramente l’attenzione di chiunque. E un rapitore, nel 99% dei casi, fugge. (Leggi anche Educazione, 7 frasi che spiazzano i bambini e ti fanno ottenere ciò che vuoi)

* Alyson Schafer è una psicoterapeuta canadese, scrittice e acclamata esperta di questioni familiari grazie ai suoi "trucchi" (soluzioni pratiche, ma basate su una ricerca estensiva) su come crescere bene i bambini. E' l'autrice di tre best-seller internazionali, ospite di diverse trasmissioni televisive ed è stata più di una volta intervistata da riviste come Cosmopolitan, Real Simple, Parent Magazine, Reader’s Digest, Canadian Family, Oh Baby, Canadian Living, Toronto Star, Globe & Mail, Metro News. Collabora anche con Today’s Parent magazine e con altri magazine online riguardanti la famiglia e i bambini

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