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Coppette mestruali: le 7 cose SCIENTIFICHE da sapere

di Valentina Murelli - 17.07.2019 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Sono affidabili, sicure e vantaggiose dal punto di vista economico e ambientale, però sono ancora poco conosciute: tutte le conclusioni del primo studio scientifico internazionale sulle coppette per le mestruazioni

In questo articolo

Piccole coppe a forma di campana in silicone (o talvolta in lattice o gomma), da inserire in vagina durante le mestruazioni per raccogliere il sangue mestruale. Sono le coppette mestruali, alle quali la rivista medica Lancet Public Health ha appena dedicato un articolo che mette insieme una serie di studi e pubblicazioni sull'argomento, giungendo ad alcune conclusioni significative riguardo a sicurezza, affidabilità e benefici economici e ambientali di questi dispositivi. La revisione ha riguardato 43 studi che nel complesso hanno coinvolto oltre 3300 donne. Ecco i risultati.

1 Coppette affidabili

Quattro tra gli studi presi in considerazione (relativi a poco meno di 300 donne in tutto) hanno confrontato le perdite tra coppette, assorbenti usa e getta e assorbenti interni, mostrando che il rischio di perdite è tendenzialmente simile. Uno degli studi ha addirittura rilevato perdite minori con le coppette.

2 Poche complicazioni: sono anche sicure

In base agli studi analizzati, il rischio di complicazioni è considerato molto basso. Non sono stati riportati né un aumento del rischio di infezioni per le donne e le ragazze che utilizzano coppette mestruali né effetti negativi per il microbiota vaginale (l'insieme dei microrganismi che vivono nella vagina, considerato sempre più importante per la salute riproduttiva femminile).

Molto limitate le segnalazioni di lesioni o danni alla vagina o al collo dell'utero, probabilmente dovute a inesperienza nell'utilizzo delle coppette.

In tutta la letteratura scientifica sono riportati cinque casi di sindrome da shock tossico, ma poiché non è noto il numero complessivo di donne che, a livello globale o locale, utilizzano le coppette, non è neppure possibile fare confronti con il rischio di questa grave condizione in caso di utilizzo di altri prodotti, in particolare assorbenti interni.

3 All'inizio serve un po' di pratica, ma poi si continua a usarle

In alcuni studi di tipo qualitativo, le partecipanti hanno sottolineato come l'adozione da parte loro della coppetta mestruale abbia richiesto un periodo di familiarizzazione durato per diversi cicli mestruali.

Secondo altri studi, circa il 70% delle donne ha espresso la volontà di continuare a utilizzare la coppetta, dopo aver preso confidenza.

4 Con la spirale potrebbe servire qualche attenzione in più

Per le donne che utilizzano la coppetta in combinazione con la spirale intrauterina: sono stati riportati alcuni (pochi casi) di spostamento della spirale stessa dopo rimozione della coppetta. Per questo, gli autori dell'indagine affermano che sarebbero necessari più studi per chiarire meglio la relazione tra questi dispositivi, e come eventualmente utilizzarli entrambi nel modo più sicuro.


5 Poco conosciute

La consapevolezza sulla possibilità di utilizzare le coppette è ancora poco diffusa. Tre studi condotti in paesi ad alto reddito mostrano che solo l'11-13% delle donne sa della loro esistenza. E tra 69 siti web con materiale informativo ed educativo sulle mestruazioni pubblicati in 27 paesi del mondo e analizzati dai ricercatori, solo uno su tre menzionava anche la coppetta mestruale.

6 Costano meno: al portafoglio e all'ambiente

La solidità dei dati riferiti a questi aspetti è limitata, ma sembra proprio che l'utilizzo della coppetta mestruale su un periodo di 10 anni costi molto meno rispetto all'utilizzo di assorbenti o tamponi. Inoltre, si stima che sempre su un periodo di 10 anni la coppetta comporti la generazione di un quantitativo di scarti di materiale plastico molto inferiore rispetto agli assorbenti usa e getta (0,4%) o ai tamponi (6%).

7 Un'ottima soluzione per i paesi a basso e medio reddito

Le mestruazioni possono rappresentare un problema veramente serio per le ragazze e le donne dei paesi a basso e medio reddito, sia per lo stigma sociale che talvolta di accompagna al periodo del ciclo, sia perché i prodotti disponibili (per esempio semplici assorbenti 'fai da te' di cotone o lana, perché quelli "industriali" sono molto costosi) non riescono a tenere sotto controllo le perdite.

Secondo gli autori dello studio pubblicato su Lancet Public Health, in queste circostanze le coppette mestruali potrebbero rappresentare un valido aiuto e un'opzione che dovrebbe essere tenuta in considerazione per eventuali programmi sanitari pubblici.


Coppette mestruali: serve più ricerca!
Una considerazione necessaria a proposito del report sulle coppette mestruali è che a dire il vero di ricerca scientifica davvero valida su questi temi non ce n'è in giro poi molta.

"Nonostante il fatto che nel mondo ci siano quasi due miliardi di donne in età fertile, e dunque con le mestruazioni, ci sono davvero pochi studi di buona qualità che confrontano i diversi prodotti sanitari utilizzati per la loro gestione" ha affermato la coordinatrice dell'indagine Penelope Phillips-Howard della Liverpool School of Tropical Medicine.

Sottolineando che molti degli studi presi in considerazione erano di bassa qualità, vecchi, o riferiti a prodotti che non sono più utilizzati, e che ci sono grandi lacune soprattutto per quanto riguarda il confronto con altri prodotti su aspetti economici o ambientali.

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