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Dispositivi digitali, Internet e bambini: le nuove linee guida per tutelarli

di Sara De Giorgi - 28.06.2019 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Alcuni ricercatori inglesi hanno tracciato le linee guida fondamentali - legate alla sicurezza e alla privacy - per aiutare chi progetta i dispositivi digitali a creare salvaguardie per i più piccoli.  

I bambini, soprattutto i più piccoli, hanno bisogno di protezione quando utilizzano dispositivi digitali connessi ad Internet e, per questo motivo, alcuni scienziati inglesi della Lancaster University hanno elaborato, mediante uno studio, nuove linee guida per aiutare chi progetta i dispositivi a realizzare salvaguardie per i piccoli.

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Attualmente, infatti, i bambini crescono in un mondo digitale in cui oggetti di uso quotidiano contengono sensori e trasmettono dati da e verso Internet: tale tendenza è nota come "Internet of Things" (IoT).

Spesso, i ragazzini imparano anche a usare dispositivi di facile programmazione come il "BBC micro:bit" per sperimentare le tecnologie digitali. Questa tipologia di dispositivi corrisponde a strumenti educativi molto utili che i bambini possono adoperare per sviluppare le loro competenze digitali. In più, gli sviluppatori della "BBC micro:bit" hanno adottato un approccio molto equilibrato per la creazione dei loro dispositivi.

Tuttavia, se non correttamente considerati, tutti i dispositivi connessi a Internet possono presentare rischi per i bambini e per coloro che li circondano. Questi rischi possono includere l'abuso o il bullismoda pari a pari, i pericoli di abuso da parte degli adulti, nonché i rischi legati all'uso, allo sfruttamento, alla commercializzazione o alla gestione non sicura di tutti i dati generati dai piccoli che usano i dispositivi.

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La dottoressa Bran Knowles, docente di "Data Science" presso la "School of Computing and Communications" della Lancaster University, ha affermato:

«I bambini che imparano a programmare dispositivi IoT hanno ancora lacune critiche nella comprensione della privacy e della sicurezza. D'altra parte, anche i genitori potrebbero non sapere bene come funzionano i dispositivi e quindi non garantire che i loro figli gestiscano bene la privacy e che siano al sicuro».

«Una adeguata formazione è disponibile per determinate questioni di sicurezza online come il bullismo sui social media e il sexting, ma, ancora, non ci sono

misure legate all'uso dei dispositivi IoT. È essenziale quindi che i progettisti di questi apparecchi comincino ad anticipare ai clienti l'intero spettro di contesti in cui i bambini possono utilizzare tali dispositivi e che garantiscano ai genitori e ai piccoli di aver adeguatamente considerato e ridotto i potenziali rischi per la sicurezza e la privacy».

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«La nostra ricerca intende fornire alcune misure per aiutare i progettisti ad affrontare i rischi critici legati ai dispositivi, consentendo agli apparecchi di avere abbastanza funzioni attivate per fornire comunque un'esperienza di apprendimento divertente».

In particolare, la metodologia del team della Lancaster University si è basata sull'operato di gruppi - supervisionati - di bambini in età scolare e sulla conseguente esplorazione di una vasta gamma di modi in cui i più piccoli potrebbero voler utilizzare dispositivi informatici connessi a Internet.

I risultati di questi gruppi, insieme ai risultati di workshop condotti con esperti sulla sicurezza dei bambini, hanno contribuito ad aiutare i progettisti a creare scenari fittizi, i quali forniscono un quadro dettagliato di previsioni su come i bambini useranno i dispositivi.

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