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Giornata Internazionale delle Bambine e delle Ragazze 2022

di Luisa Perego - 11.10.2022 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
11 ottobre: Giornata Internazionale delle Bambine e delle Ragazze. Una giornata voluta dall’Assemblea delle Nazioni Unite, per i diritti delle bambine

In questo articolo

Giornata Internazionale delle Bambine e delle Ragazze

Una giornata, nata nel 2012, per sensibilizzare l'opinione pubblica e riconoscere i diritti di ragazze e bambine. L'11 ottobre ogni anno ricorre la International Day of the Girl Child, la Giornata Internazionale delle Bambine e delle Ragazze.

Tramite la Risoluzione 66/170 del 19 dicembre 2011, le Nazioni Unite hanno deciso di istituire questa giornata al fine di concentrare l'attenzione sui diritti delle più piccole e sulla necessità di promuoverne l'emancipazione. Il miglioramento delle loro condizioni di vita dipende non solo dalle loro famiglie, ma anche dalla comunità e dalla società intera.

Perché la Giornata Internazionale delle Bambine e delle Ragazze

La giornata nasce con lo scopo di sensibilizzare l'opinione mondiale sulla situazione di grande svantaggio e discriminazione in cui bambine e ragazze si trovano a vivere in grandi parti del mondo. Questa diseguaglianza porta un minore accesso all'istruzione, ai diritti, all'assistenza medica e, in molti paesi, si traduce in violenza, sfruttamento, matrimoni già in tenera età e gravidanze precoci con tassi di mortalità elevatissimi.

Il tema del 2022 -Our time is now—our rights, our future

Quest'anno ricorre il decimo anniversario della Giornata delle Bambine e delle Ragazze. Il tema 2022 è: Il nostro tempo è adesso-i nostri diritti, il nostro futuro.

Le ragazze che vivono in Paesi colpiti da conflitti hanno oltre il 20% di probabilità in più di sposarsi ancora bambine rispetto a quelle residenti fuori dalle zone di conflitto. È quanto emerge da una nuova analisi di Save the Children, l'Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro, pubblicata in occasione del decimo anniversario della Giornata internazionale delle ragazze.

Otto dei dieci Paesi con i tassi più alti di matrimonio precoce, infatti, stanno vivendo crisi umanitarie - tra cui conflitti e disastri climatici – che, causando l'interruzione dell'istruzione, rendono più difficile la ricerca di lavoro, fanno aumentare i costi del cibo e la povertà oltre che indebolire le reti di protezione che riescono a tenere i bambini al sicuro dalle violenze.

Condizioni che provocano un aumento del rischio di matrimonio precoce per le bambine che, spesso, rappresenta un modo per ridurre la pressione finanziaria sulle famiglie o per proteggere le bambine da altre forme di violenza di genere. Sono quasi 90 milioni – ovvero 1 su 5 a livello globale – le bambine e le adolescenti di età compresa tra i 10 e i 17 anni che vivono in zone di conflitto con impatti devastanti sul loro benessere fisico e mentale e sulle loro opportunità future.

Se le bambine che vivono nell'Asia orientale e nel Pacifico, in America Latina e nei Caraibi e nell'Asia meridionale sono le più esposte al rischio di matrimonio precoce legato ai conflitti, l'Africa occidentale e centrale - una regione colpita da conflitti ed emergenze climatiche, che causano povertà e scarsità di cibo – ne registra i tassi più alti al mondo.

È la Nigeria il paese che, attualmente, ha il numero più alto di matrimoni precoci al mondo, nonostante la legge lo vieti. "Mi sono sposata contro la mia volontà, non è stata una mia scelta. La vita, in questo periodo, non è stata facile per me. Sono passati quattro mesi da quando ho abbandonato la scuola e da allora ho dimenticato tutto quello che avevo imparato"racconta Miriam*, 16 anni, costretta a fuggire insieme alla sua famiglia dal loro villaggio nello Stato di Borno per sfuggire ai gruppi armati. Ora vivono in un campo per sfollati interni con conseguenze devastanti per la vita della ragazza.

Nel 2021 il rischio di violenze di genere è stato classificato come grave o estremo nel 95% delle crisi umanitarie. Le azioni per affrontarlo, però, hanno ricevuto meno fondi di qualsiasi altra forma di protezione fornita nell'ambito delle risposte umanitarie. Gli obiettivi di finanziamento sono raramente raggiunti, a fronte di richieste spesso troppo basse, perché solo occasionalmente le donne e le ragazze vengono incluse nelle discussioni riguardanti i loro bisogni o vengono interpellate in modo che si sentano a loro agio nel partecipare.

Mentre gli sforzi per affrontare il matrimonio precoce si concentrano spesso sulla sua prevenzione, poca attenzione viene data alle esigenze e alle esperienze delle ragazze sposate. Il "Rapporto annuale globale sull'infanzia: Ragazze in prima linea"2 di Save the Children, invece, riporta le voci di ragazze sposate, vedove e divorziate, tra cui quelle di coloro che sono sfollate a causa di conflitti nella regione del Kurdistan in Iraq (KRI) e in Sud Sudan.

Tra il 2020 e il 2021, infatti, sono state condotte più di 600 interviste con 139 ragazze in entrambi i Paesi per conoscere le loro esperienze, i motivi per cui si sono sposate e quanto avvenuto loro con la gravidanza e dopo il matrimonio. Tra i vari Paesi e le varie culture sono emerse forti differenze, evidenziando l'importanza di lavorare con le ragazze per definire soluzioni locali. Esistono diversi "gradi di controllo" da parte delle bambine sulla decisione di sposarsi: alcune sono state rapite e costrette a farlo, altre hanno ceduto alle pressioni della famiglia o si sono sposate in seguito ad una gravidanza non pianificata. Molte hanno raccontato di aver contratto un matrimonio per contribuire al sostentamento della famiglia in periodi di estrema difficoltà economica. Per alcune ragazze del KRI, invece, la decisione di sposarsi è stata influenzata dal senso di isolamento e da un futuro incerto. Nei loro racconti è comunque sempre presente l'esposizione alla violenza e alle regole patriarcali – tra cui i valori che conferiscono agli uomini e ai ragazzi qualche forma di potere sulle donne e sulle ragazze, con conseguente disuguaglianza di genere - come una limitazione delle scelte a loro disposizione.

Il rapporto - che ha analizzato i dati riguardo oltre 2 milioni di donne in 56 Paesi negli ultimi trent'anni prendendo in considerazione quelli relativi alle ragazze che si sono sposate da bambine e che vivevano nel raggio di 50 km da un conflitto armato - esamina anche i progressi compiuti per porre fine ai matrimoni precoci da quando, nel 2012, è stata proclamata la Giornata internazionale delle bambine.

Sebbene si stimi che tra il 2008 e il 2018 siano stati evitati 25 milioni di matrimoni infantili a livello globale, siamo ancora ben lontani dal raggiungere la scadenza dell'Obiettivo di sviluppo sostenibile globale di porre fine al matrimonio infantile entro il 2030. Secondo le proiezioni, infatti, la crisi del COVID-19 e il suo continuo impatto sulla disuguaglianza di genere spingeranno 10 milioni di ragazze in più verso il matrimonio entro il 2030, il primo aumento dei tassi globali in più di due decenni.

Questo numero, però, potrebbe aumentare ulteriormente perché gli effetti della pandemia da COVID-19 si combinano con l'emergenza climatica, l'aumento dei conflitti e l'aumento del costo della vita. Nella maggior parte dei Paesi3, le ragazze cresciute nelle famiglie più povere hanno una probabilità quattro volte maggiore di sposarsi precocemente rispetto alle ragazze provenienti dalle famiglie più ricche. L'aumento della povertà potrebbe ora mettere a rischio un numero maggiore di ragazze. I conflitti, COVID-19, crisi climatica e aumento dei costi rappresentano, infatti, nuovi e continui ostacoli all'interruzione della pratica del matrimonio precoce e minacciano ulteriormente i progressi compiuti in questi anni, aumentando la povertà e indebolendo la protezione delle ragazze mettendole così a maggior rischio di violenza sessuale oltre che di matrimoni precoci.

"I conflitti hanno un impatto devastante sulle famiglie che sono costrette a fuggire dalle loro case, dalle scuole e dal lavoro per trasferirsi in campi temporanei, spesso angusti, con pochi servizi, poche possibilità di guadagno e quasi nessuna protezione dalla violenza. Sebbene i bambini paghino il prezzo maggiore di qualsiasi guerra, le ragazze durante i conflitti diventano bersaglio di atti brutali di violenza a causa del loro genere. Le crisi umanitarie - che si tratti di disastri climatici, pandemie o dell'attuale crisi alimentare globale - comportano molti degli stessi rischi che spingono al matrimonio precoce come l'aumento della povertà e l'eliminazione dei sistemi di protezione che dovrebbero essere in atto per tenere le ragazze al sicuro dalla violenza", ha dichiarato Inger Ashing, CEO di Save the Children International.

"Con così tante bambine - ha aggiunto - che affrontano crisi sovrapposte, questo anniversario dovrebbe essere un campanello d'allarme per i governi affinché diano priorità alle ragazze e si assicurino che siano protette dal matrimonio infantile e da tutti gli impatti devastanti che ha sulle loro vite iniziando, ad esempio, a dar loro voce in capitolo nelle decisioni che le riguardano" ha proseguito Inger Ashing.

Porre fine ai matrimoni precoci e tutelare i diritti delle ragazze già sposate significa, infatti, riconoscere la loro autonomia, affrontare le norme patriarcali che limitano la loro libertà e investire nella loro sicurezza, istruzione e salute sessuale e riproduttiva, soprattutto durante le crisi umanitarie.

Il 10° anniversario della Giornata internazionale delle ragazze deve rappresentare un monito per i governi, le comunità, le Nazioni Unite, le imprese e le organizzazioni della società civile (OSC): possiamo fare molto di più per porre fine al matrimonio infantile e rispettare i diritti delle bambine, anche nelle circostanze più difficili. Tra le raccomandazioni per porre fine a questa pratica, Save the Children chiede ai governi di:

  1. Aumentare i finanziamenti e gli sforzi per affrontare la violenza di genere contro le ragazze, compresi i finanziamenti per la protezione dei bambini nelle crisi umanitarie.

  2. Investire nel potenziamento delle iniziative per porre fine al matrimonio infantile che si basano su dati concreti e renderle disponibili a un maggior numero di ragazze in un maggior numero di luoghi.

  3. Sostenere e finanziare le ragazze per definire soluzioni alle sfide che devono affrontare, rafforzando i movimenti guidati dalle ragazze.

  4. Sviluppare e finanziare pienamente i piani d'azione nazionali per porre fine al matrimonio infantile e ad altre forme di violenza di genere e contro i bambini.

  5. Sviluppare la ricerca per capire meglio come evitare che le "quattro C" (COVID, conflitti, cambiamenti climatici e aumento del costo della vita) invertano i progressi compiuti per porre fine al matrimonio infantile.

  6. Assicurarsi che mantengano le promesse fatte alle ragazze nelle loro leggi e negli accordi globali come la Convenzione sui diritti dell'infanzia, gli SDG e il Generation Equality Global Acceleration Plan.

 

* Il nome è stato cambiato per proteggere l'identità degli intervistati

 

L'UNICEF ricorda il 10° anniversario della Giornata Internazionale delle Bambine e delle Ragazze (oggi), il cui tema quest'anno è: "Il nostro tempo è adesso – i nostri diritti, il nostro futuro". 600 milioni di ragazze adolescenti del mondo continuano ad affrontare sfide senza precedenti per la loro istruzione, il benessere fisico e mentale, e la protezione necessaria per una vita senza violenza.  

In tutto il mondo, il 24% delle ragazze adolescenti tra i 15 e i 19 anni non ha un lavoro, né un'istruzione, né è iscritto a un percorso di formazione, rispetto al 13% dei ragazzi. Nei paesi colpiti da conflitti, le ragazze hanno probabilità quasi 2,5 volte maggiori di non andare a scuola rispetto alle ragazze che vivono in altri luoghi. 

In questi dieci anni: 

  • MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI: in 31 Paesi con dati di prevalenza rappresentativi a livello nazionale, il 34% delle ragazze adolescenti di età compresa tra i 15 e i 19 anni ha subito le mutilazioni genitali femminili, rispetto al 41% del 2011;  
  • ISTRUZIONE: il numero totale di bambine non scolarizzate è oggi inferiore a quello del 2012, ma 3 milioni di bambine in età da scuola primaria sono oggi fuori dalla scuola rispetto a dieci anni fa. 
  • HIV: 60.000 ragazze adolescenti in meno vivono con l'HIV oggi rispetto al 2012. Tuttavia, oggi, i nuovi casi di HIV in Africa subsahariana si registrano nelle ragazze adolescenti in misura sei volte maggiore rispetto ai ragazzi.  
  • ALFABETIZZAZIONE: dal 2012, il divario di genere nell'alfabetizzazione dei giovani si è ridotto a livello globale, ma oggi 1 ragazza e giovane donna su 4 nell'Africa occidentale e centrale è analfabeta.  
  • MATRIMONI PRECOCI: Negli ultimi dieci anni, la percentuale di giovani donne sposate da bambine è diminuita a livello globale dal 23% al 19%. Quasi una ragazza su 5 è un dato ancora troppo alto. 


Le ragazze hanno dimostrato più volte che, se dotate di competenze e opportunità, possono essere le artefici del cambiamento e guidare il progresso nelle loro comunità, costruendo un futuro più solido per tutti, compresi donne, ragazzi e uomini. 

Da ottobre 2022 a ottobre 2023, l'UNICEF chiede maggiore attenzione, investimenti e azioni per:  

  • Supportare la leadership delle ragazze adolescenti in prima linea negli sforzi di cambiamento, anche ascoltando le loro voci, rispondendo alle loro richieste e creando spazi per la loro inclusione nel processo decisionale. 
  •  Aumentare le risorse e gli investimenti per le ragazze adolescenti, anche per le reti e le organizzazioni che sostengono un'istruzione di qualità e inclusiva e danno priorità al loro benessere. 
  • Migliorare l'accesso e l'utilizzo di servizi inclusivi incentrati sulle ragazze in ogni momento, ma soprattutto nella risposta alle crisi e nella ripresa. 

Perché questa giornata è così importante?

La giornata Internazionale delle Bambine e delle Ragazze è l'occasione per sensibilizzare l'opinione pubblica su queste tematiche e per rinforzare e incentivare i risultati raggiunti fino ad ora.

La campagna "Indifesa di Terre Des Hommes"

Diritti, accesso a scuola e salute, e lotta alla violenza, discriminazioni e stereotipi: sono ancora tanti gli ostacoli e le sfide che dobbiamo affrontare per proteggere le bambine e le ragazze, la cui condizione continua ad aggravarsi a causa delle conseguenze della pandemia, delle guerre e dei cambiamenti climatici.

Terre des Hommes – attraverso la campagna indifesa giunta quest'anno alla sua 11° edizione – è impegnata contro ogni forma di discriminazione, violenza e abuso e per proteggere centinaia di migliaia di bambine e ragazze nel mondo, difendendo i loro diritti e libertà e aiutandole a far emergere il loro talento e a portare avanti i loro sogni.

Con indifesa coloriamo di arancione la Giornata Mondiale delle Bambine e delle Ragazze, per accendere i riflettori sul tanto lavoro che ancora abbiamo da fare, tutti e tutte insieme, per un mondo inclusivo e libero da violenza e disparità.

Il tuo aiuto è importantissimo e ci aiuterà a fare ancora di più perché ogni bambina trovi sempre aiuto e protezione, perché crescendo possa dire #IoGiocoAllaPari.

Per l'occasione Terre des Hommes ha pubblicato il report 2022 INDIFESA.

I dati raccolti in questo dossier ci presentano la dimensione drammatica di abusi e discriminazioni a danno di bambine e ragazze in ogni parte del mondo, Italia compresa." – dichiara Donatella Vergari Presidente di Terre des Hommes – "Purtroppo il COVID-19 ha ostacolato, rallentato e messo a rischio i tanti progressi realizzati negli anni per la prevenzione della violenza e il contrasto alle tante forme di discriminazione. Per questo oggi, con la Campagna indifesa, Terre des Hommes vuole ribadire l'importanza di un impegno comune di società civile e istituzioni per un cambiamento culturale che permetta di superare pregiudizi e stereotipi e di prevenire le peggiori forme di violenza contro le bambine e le ragazze, per garantire loro un futuro migliore".

In Italia sono diverse le iniziative e gli eventi in occasione della giornata.

Tra queste, segnaliamo:

  • Padova. In occasione di questa giornata l'Amministrazione comunale organizza una serie di iniziative. In tutte le scuole degli Istituti comprensivi e in tutte le scuole dell'infanzia comunali verrà distribuita la Carta dei diritti delle bambine e delle ragazze, che costituisce la premessa fondamentale per l'affermazione della tutela e dei diritti delle donne fin dalla più giovane età. Inoltre sul Palazzo della Gran Guardia viene affisso uno striscione arancione, identificato dall'Onu come colore simbolo contro la violenza alle donne, con la scritta "11  ottobre - Giornata mondiale delle bambine e delle ragazze". Per tutta la giornata verranno colorati di arancione i profili sui canali social del  Comune di Padova. 
  • Sorrento. A partire dalle ore 16, presso l'aula magna dell'iscritto comprensivo Torquato Tasso di Sorrento, si svolgerà la celebrazione della Giornata Internazionale della Bambina, promossa dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Sorrento, presieduta da Carla Agrillo, insieme ad alcune scuole cittadine.  Protagonisti saranno i bambini di 5 anni delle scuole dell'infanzia di Sorrento, guidati dai loro docenti, che presenteranno un prodotto multimediale, realizzato con il contributo del liceo Gaetano Salvemini, e che racchiude le varie attività di laboratorio svolte dai piccoli alunni sul tema dei diritti delle bambine. 
  • Monsummano (Pistoia). In occasione della Giornata mondiale delle bambine e delle ragazze,  si terrà un incontro dal titolo "Non voglio essere solo una brava bambina!" per bambine e bambini nei locali della biblioteca comunale "Giuseppe Giusti". Martedì 11 ottobre, alle ore 17, si terranno attività di lettura a cura della volontaria di "Nati per leggere" Antonietta e della bibliotecaria Lisa, rivolte alla fascia di età da 3 a 6 anni accompagnati da un adulto.

Per approfondire, la pagina dell'Onu dedicata all'11 ottobre

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