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I 4 disagi dell'adolescenza: scuola, bullismo, a caccia di emozioni forti e disturbi alimentari

di Federica Baroni - 16.10.2014 - Scrivici

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Abbandono scolastico, comportamenti a rischio, bullismo e cyberbullismo, disturbi alimentari, sono alcuni dei disagi che colpiscono gli adolescenti d'oggi.  Se ne parla a Rimini il 24 e 25 ottobre in un convegno organizzato dal Centro Studi Erickson.

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In molti non finiscono le superiori, cercano lo sballo bevendo o sfidando i pericoli, sono vittime di nuove forme di bullismo attraverso i social network e parecchi sviluppano disturbi alimentari. Ecco alcuni dei problemi più gravi che riguardano gli adolescenti d'oggi.

E di queste problematiche si parlerà al convegno "Supereroi Fragili. Adolescenti a scuola tra vecchi e nuovi disagi" organizzato dal Centro Studi Erickson a Rimini il 24 e 25 ottobre.

L'obiettivo sarà quello di fornire riflessioni e spunti per affrontare i disagi degli adolescenti di oggi, in bilico tra vecchie e nuove dipendenze.

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1 In Italia il tasso di abbandono scolastico è il più alto d'Europa

L’Italia è tra le peggiori d’Europa per abbandoni: lasciano la scuola superiore e la formazione professionale prima del tempo il 17,6% degli alunni, contro la media europea del 12,7%. Il trend è migliorato ma troppo lentamente rispetto all’obiettivo di stare sotto il 10% entro il 2020.

Negli ultimi 15 anni sono stati circa 3 milioni i ragazzi che hanno abbandonato la scuola secondaria superiore o la scuola di formazione professionale.

Un fenomeno preoccupante per i diritti dei ragazzi, per la coesione sociale e per lo stesso sviluppo del Paese.

Non lascia sereni nemmeno un dato contenuto nel rapporto Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, “Education at glance 2014”, che sottolinea come nel nostro Paese, nel 2012, quasi un giovane su tre (31,5%) tra i 20 e i 24 anni non lavorava e non studiava.

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2 A caccia di emozioni forti: alcol e sfida del pericolo

Crescono i comportamenti a rischio, soprattutto tra i giovanissimi. Accanto al consumo massiccio di alcol in poche ore, il cosiddetto binge drinking, ormai praticato da un adolescente su quattro, si affiancano altri comportamenti trasgressivi ed estremi, come l’eyeballing, che consiste nel versare superalcolici ad altissima gradazione negli occhi, il balconing, in cui i ragazzi si sfidano a saltare nel vuoto da un balcone all’altro, fino al ghost riding o al car surfing, dove l’automobile si trasforma in un mezzo per lo sballo, abbandonando lo sterzo lanciati a forte velocità o salendo al volo sul tetto mentre è in movimento.

Ma cosa spinge molti giovani verso il rischio e la ricerca di queste sensazioni forti?

«Gli adolescenti sono condizionati da un’immaturità che è legata non solo all’età, ma anche a uno stadio di alcune parti del cervello che non sono ancora sviluppate. Quindi un ragazzo non ragiona come un adulto» dice Cristina Faliva, psicologa e psicoterapeuta dell’Asl di Roma.

«A questo si aggiunge il rapporto che l'adolescente ha con il rischio: dominato dalla ricerca della ricompensa e del un piacere immediato.

Una via per il benessere degli adolescenti è aiutarli a riconoscere i propri stati affettivi, in modo che riescano a mantenere un equilibrio psicologico, fisico e sociale» conclude la psicologa.

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3 La comparsa del cyber-bullismo attraverso i social network

Il cyber-bullismo sta diventando una vera e propria emergenza. Secondo un gruppo di ricercatoridell’Università di Montreal, ne è vittima 1 adolescente su 5.

Un’altra ricerca di Eurispes e Telefono Azzurro afferma che 1 ragazzo su 4 ha trovato online pettegolezzi, falsità o fotografie che lo hanno imbarazzato. E in molti casi, in queste circostanze, i ragazzi vivono gravi ripercussioni sulla vita sociale, sulle prestazioni scolastiche e l'umore, fino a pensare, non trovando altre soluzioni e conforto nei pari e in adulti fidati, a togliersi la vita. L’associazione milanese “Stop al bullismo" conferma che il 60% degli studenti italiani tra gli 11 e i 14 anni ritiene che per un bullo sia più facile attaccare attraverso web e social network.

D’altra parte la rete è ormai un ambiente nel quale i giovani si muovono liberamente, fanno amicizia e – spesso inconsapevolmente – si espongono a rischi. «Le ferite del cyberbullying sono terribilmente profonde e dolorose in questo mondo digitale che noi adulti spesso crediamo essere solo virtuale, ma che è del tutto reale per i nostri ragazzi, che siano vittime, persecutori o osservatori partecipanti» dice Serena Valorzi, psicologa e psicoterapeuta.

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4 Anoressia: può iniziare già a 8 anni e colpisce anche i maschi

In Italia circa 3 milioni di persone soffrono di disturbi del comportamento alimentare. Sebbene il picco si riscontri nell’età adolescenziale (tra i 13 e i 17 anni), l’età di esordio negli ultimi tempi è diventata sempre più precoce, già dall’età di 8 anni.

All’Ospedale Bambino Gesù di Roma vengono trattati circa un centinaio di casi all’anno di cui alcuni molto gravi, tali da dover necessitare di un ricovero.

Anoressia e bulimia sono dei disturbi psichiatrici complessi e pertanto difficili da curare: spesso chi ne soffre non ammette di avere un problema e quando riesce a farlo non sempre sceglie di affidarsi alle cure.

Secondo le ultime stime del Cidap (Centro Italiano Disturbi Alimentari Psicogeni), solo il 40% delle ragazze anoressiche o bulimiche ne è consapevole e ammette di avere un cattivo rapporto col cibo, e di queste appena il 5% decide di prendere parte a un percorso terapeutico. Anche se questa problematica è considerata prettamente femminile, negli ultimi tempi c’è stato un aumento tra i maschi. Negli ultimi 5 anni ogni dieci nuovi casi, due sono ragazzi.

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