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Istat: aumentano matrimoni (e divorzi)

di Lorenza Laudi - 28.12.2017 - Scrivici

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Fonte: pixabay
Secondo l'istituto di statistica, nel 2015 i matrimoni riprendono a crescere, in controtendenza rispetto agli anni passati. Il rito scelto, anche se in calo, è sempre quello religioso. Separazioni e divorzi in aumento

In questo articolo

In Italia è in aumento il numero di matrimoni. L'ultimo dato preso in considerazione è del 2015. Aumentano però anche separazioni e soprattutto divorzi: l'incremento è così consistente anche a causa dell'entrata in vigore del divorzio breve.

È questa l'analisi dell'Istat, istituto di statistica italiano, pubblicata oggi nell'Annuario Statistico Italiano 2017.

Matrimoni in crescita

Nel 2015 i matrimoni riprendono a crescere, in controtendenza rispetto alla decrescita riscontrata nell'anno che lo ha preceduto: si passa dai 189.765 matrimoni del 2014 ai 194.377 del 2015 (oltre 4.600 eventi in più).

Ci si sposa di più nelle isole.

Il rito che gli sposi scelgono principalmente per la celebrazione del loro matrimonio è sempre, anche se in costante calo, quello religioso. Nel 2015, ha caratterizzato il 54,7% dei matrimoni. La distribuzione territoriale è però molto diversa: al Nord e al Centro è il rito civile ad essere scelto nella maggior parte dei casi (58,1% nel Nord-ovest, 58,3 nel Nord-est e 53,2 nel Centro), nel Sud, invece, si tratta di poco più di un matrimonio su quattro (26,3%) e di circa uno su tre (33,0%) nelle Isole.

Il matrimonio a livello internazionale

A livello internazionale l’Italia risulta sempre essere uno dei paesi con la nuzialità più bassa, solo Portogallo e Slovenia (3,1 per mille), hanno un quoziente di nuzialità inferiore a quello italiano (3,2 per mille).

Ci si sposa invece di più in Bielorussia (8,9 per mille) Albania (8,7 per mille) e in Russia (8,3 per mille).

Separazioni e divorzi in aumento

Per quanto riguarda le separazioni legali, passano da 89.303 del 2014 a 91.706 del 2015; le separazioni consensuali, come negli anni precedenti, sono in netta prevalenza rispetto a quelle giudiziali, e rappresentano l’82,2% del totale.

I divorzi aumentano di molto: sono passati da 52.355 nel 2014 a 82.469 nel 2015; l’incremento è così consistente a causa dell’entrata in vigore a metà 2015 del “divorzio breve” che, riducendo drasticamente il periodo che deve intercorrere obbligatoriamente tra il provvedimento di separazione e quello di divorzio, ha portato ad anticipare nel 2015 una gran parte di quei divorzi (con separazioni concluse nel triennio 2013-2015) che con la vecchia normativa avrebbero visto decorrere i termini temporali non prima del 2016.

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