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Legionellosi: che cos'è e quanto interessa i bambini

di Valentina Murelli - 26.02.2024 - Scrivici

polmonite
Fonte: shutterstock
Febbre di Pontiac e malattia del legionario: sono le due forme che può assumere l'infezione da parte del batterio Legionella. Focus sulla legionellosi

In questo articolo

Legionellosi

Che cosa è la legionellosi? Come si trasmette, quali sono i sintomi e come si interviene? E, infine, ci sono rischi anche per i bambini? Facciamo chiarezza.

Legionellosi, che cos'è

Chiamata anche "malattia dei legionari", la legionellosi è una malattia infettiva con manifestazioni tipicamente respiratorie provocata dal batterio Legionella pneumophila (o, più raramente, altre specie di Legionella).

Deve il suo nome all'occasione nella quale venne effettivamente identificata: un'epidemia di polmonite che nel 1976 ha colpito i partecipanti di un raduno di veterani di guerra americani (i "legionari"), ospiti presso uno stesso hotel di Philadelphia.

La fonte di contaminazione fu identificata nel sistema di aria condizionata dell'albergo, e in effetti da allora varie epidemie sono state ricondotte a sistemi di condizionamento, umidificatori o vasche idromassaggio in hotel, ospedali e navi da crociera. Il batterio Legionella vive tipicamente in ambienti naturali d'acqua dolce, ma anche sistemi di acque artificiali possono costituire un ambiente favorevole alla sua proliferazione, costituendo dunque la fonte più probabile di contaminazione.

Legionellosi, i sintomi: come si manifesta

"Legionellosi" è un termine generico che descrive due manifestazioni distinte delle infezioni da legionella: la cosiddetta febbre di Pontiac (forma non polmonare, che deve il nome a un'epidemia verificatasi nel 1968 in un'omonima località del Michigan) e la malattia dei legionari vera e propria (forma polmonare).

La febbre di Pontiac

È una forma simil-influenzale decisamente più lieve della malattia dei legionari. Si manifesta con febbre, brividi, mal di testa, dolori muscolari e, a volta, tosse e gola arrossata. Non c'è coinvolgimento dei polmoni e l'infezione si risolve da sola nel giro di pochi giorni, senza particolari conseguenze.

Malattia dei legionari

Si tratta della forma polmonare, caratterizzata da una polmonite che, dal punto di vista clinico e radiologico, è molto simile ad altre forme di polmonite. I sintomi comprendono febbre, tosse, difficoltà respiratorie. Dolori muscolari, mal di testa e debolezza possono precedere l'inizio della tosse e possono inoltre essere presenti sintomi di natura gastrointestinale come nausea, vomito o diarrea.

Circa un terzo dei pazienti può presentare episodi di emottisi, cioè emissione di sangue dalle vie respiratorie, per esempio attraverso colpi di tosse.

Raramente, la legionella causa infezioni anche in altri distretti corporei, come per esempio endocardite o meningite.

E' una malattia grave?

La febbre di Pontiac non lo è, mentre la malattia del legionario, specialmente se non trattata o trattata in ritardo, può portare a complicanze anche gravi, come insufficienza respiratoria o insufficienza multi organo, talvolta letali.

Il tasso di mortalità complessivo è piuttosto elevato, tra il 5 e il 10%.

Come avviene il contagio

Per prima cosa va chiarito che la legionellosi non si trasmette da persona a persona.

La via più comune di trasmissione è l'inalazione di aerosol contaminati che possono provenire da sistemi idrici artificiali: impianti di condizionamento, sistemi di raffreddamento e riscaldamento delle acque (per esempio nelle piscine), umidificatori, vasche idromassaggio ecc.

L'infezione può anche verificarsi a seguito di aspirazione o consumo di acqua o ghiaccio contaminati, specialmente in ambito ospedaliero. Le persone possono essere esposte alle varie fonti possibili in casa, nel luogo di lavoro o in altri luoghi pubblici come ospedali, alberghi, piscine, navi da crociera.

Sono anche stati registrati alcuni casi di neonati infettati dal batterio nelle vasche utilizzate per il parto in acqua.

Il periodo di incubazione

Per la febbre di Pontiac l'incubazione varia da poche ore a due giorni, mentre la malattia del legionario ha un periodo di incubazione che va in genere dai due ai 10 giorni (ma in alcune epidemie sono stati registrati anche periodi di incubazione più lunghi, fino a 16 giorni).

I fattori di rischio

La probabilità di ammalarsi dipende da vari fattori, tra i quali: la concentrazione del batterio della fonte contaminata, la capacità di disseminazione dell'aerosol in grado di diffondere particelle d'acqua da quella fonte, la virulenza del ceppo batterico in questione (non sono tutti uguali, e alcuni sono completamente innocui), oltre ad alcuni elementi di suscettibilità personale.

In generale, le persone giovani e in buona salute si ammalano più raramente, mentre i principali fattori di rischio, oltre al sesso maschile (il 60-70% dei casi sono in genere maschi) sono:

  • l'età (circa l'80% dei casi, nel mondo, interessa persone con più di 50 anni)
  • abitudine al fumo e consumo di alcol;
  • compromissione del sistema immunitario;
  • malattie croniche del polmone (ma anche altre malattie croniche);
  • nell'ambito delle epidemie ospedaliere, il fatto di aver subito di recente un intervento chirurgico o una procedura inerente le vie respiratorie, come ventilazione meccanica o intubazione.
Come ricorda il sito informativo Legionella.org, la legionella non è un patogeno preminente nei bambini. In altre parole, non si tratta di una forma di polmonite tipica dell'età pediatrica, dove sono invece più diffuse altre infezioni.

Legionellosi, come si fa la diagnosi

La febbre di Pontiac viene tipicamente diagnosticata in base alla storia del paziente e alla visita medica. In genere non è necessaria la conferma microbiologica, perché i sintomi passano da soli in breve tempo.

Per la forma polmonare, le indagini che permettono di arrivare a una diagnosi di legionellosi sono:

  • esami del sangue,
  • radiografia del torace
  • e soprattutto test di laboratorio per la ricerca del batterio.

Cure e terapie

La forma non polmonare non ha bisogno di terapie, mentre la malattia del legionario deve essere tempestivamente trattata con un antibiotico adatto. I più utilizzati oggi sono per esempio azitromicina e levofloxacina.

Prevenzione

Attualmente non esiste un vaccino per la malattia del legionario. La prevenzione si basa essenzialmente sulla corretta progettazione, realizzazione e manutenzione – disinfezione compresa - degli impianti che comportano un riscaldamento dell'acqua e la sua nebulizzazione.

Fonti per questo articolo: Foglio informativo sulla legionellosi dell'Organizzazione mondiale della sanità; Materiale informativo del sito dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma

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