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Leo, 10 anni, né maschio né femmina, racconta in una lettera la sua storia

di Emilia Giudici - 20.09.2016 - Scrivici

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Leo ha capito di non essere una femmina quando a scuola la maestra gli proibiva di fare giochi da maschio. Però non si sentiva nemmeno un ragazzo. Così, facendo una ricerca su internet insieme ai suoi genitori ha trovato la parola che lo definisce meglio: "non binary gender" cioè né maschio né femmina. E ha deciso di raccontare la sua storia in una lettera al Bbc Magazine. Eccola. 

Leo ha 10 anni e non si sente né maschio né femmina.

Per la maggior parte della sua vita ha vissuto come una bambina, ma quest'estate ha iniziato a dire apertamente che non sentiva di appartenere a nessun genere sessuale.

Facendo una ricerca insieme ai suoi genitori ha scoperto di essere un "non binario" cioè di stare nel mezzo.

Attualmente veste come un maschio e ha preso un nome maschile, ma non per questo di sente un ragazzo.

Leo ha scritto la sua storia in una lettera inviata al Bbc Magazine. Eccola:

"Non sono un ragazzo. ho pensato di esserlo, perché non mi sentivo pienamente una ragazza, così per un po' ho provato a definirmi come un maschio, ma poi ho capito che nemmeno così mi sentivo bene.

Allora abbiamo fatto delle ricerche e ho scoperto che la parola giusta nel mio caso è non binary gender, cioè né maschio né femmina.

Non so a quanti anni ho capito di non sentirmi bene con me stesso.

La prima persona con cui ne ho parlato è stata la mia maestra, ero davvero frustrato perché in un gioco le femmine non potevano ricoprire i ruoli che avevano i maschi. Per un po' ho provato a giocare come una bambina. Ma poi non ce l'ho più fatta, così ho detto alla maestra che io non ero una ragazza. Lei ha capito che non stavo mentendo, però non credo che abbia ben afferrato cosa intendessi dire.

Poi decisi di parlarne anche con mia mamma. Ero molto nervoso, ma lei è stata subito solidale e mi ha chiesto come mi sarei definito. Mi disse: "Sei sempre stato più attratto da ragazzi: ti diresti uomo, gay o etero?"

Ma io non sapevo cosa rispondere, finché cercando insieme su internet abbiamo trovato quella definizione: non-binary (non eterosessuale).

Non sono un ragazzo, non sono una ragazza: sto nel mezzo. E questa condizione potrà cambiare nel tempo.

Io in realtà sono entrambi. Ho molta voglia di usare i gabinetti dei ragazzi perché sono più a destra rispetto a quelli che usano le ragazze.

Mi piace molto l’idea di avere una barba.

Leggi anche: Storie di due bambini transgender

Comunque non voglio che la gente mi identifichi con un genere o con un altro.

Al momento non indosso il reggiseno, tanto con una maglietta larga non si vede... Ma so che quando sarò grande non sarà facile dire che non sono una ragazza. I seni sono la prima cosa che le persone notano...

Ora io correggo le persone quando mi chiamano ragazzo o ragazza e spiego che non sono né maschio né femmina.

Ma non voglio che questo fatto sia al centro dell'attenzione, non è la cosa più interessante di me. Non voglio che le persone mi identifichino con un genere o con l'altro.

Ora che ne ho parlato mi sento molto più felice di prima. Mi sento molto più rilassato e mi sento in grado di parlare senza essere intimoriti.

Non ho bisogno che le persone mi capiscano

Ho solo bisogno che le persone non siano maleducate".

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