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Mense scolastiche, quanti sprechi alimentari!

di Niccolò De Rosa - 02.02.2018 - Scrivici

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Fonte: Ipa-agency
Quasi un terzo dei pasti consumati in refezione finisce per essere gettato, soprattutto quando si parla di frutta e verdura. Il dato è in controtendenza rispetto ai rilevamenti riguardanti i singoli nuclei familiari, visto che a casa si spreca quasi il 50% meno di un anno fa

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Anche se le famiglie italiane stanno pian piano imparando ad evitare gli inutili (e dannosi) sprechi alimentari, nelle mense scolastiche è ancora molto, troppo, il cibo che finisce nella spazzatura.

A dirlo è il lavoro meticoloso svolto dall'associazione Waste Watchers, collegata all'Università di Bologna e unita in stretta sinergia con il Ministero dell'Ambiente nell'ambito del progetto Reduce. I dati sono stati raccolti grazie ad un diario quotidiano fornito a 400 famiglie, ciascuna delle quali doveva segnarvi con rigore tutto ciò che veniva comprato, mangiato e buttato nel corso del ménage quotidiano.

Da tali informazioni si è potuto riscontrare come nel corso di un singolo anno gli italiani abbiano quasi dimezzato l'ammontare dello spreco annuale domestico (da 1 kg a circa 500g), il che equivarrebbe ad un risparmio di quasi 5 miliardi di euro.

Mense: ancora troppi avanzi

Tale tendenza virtuosa però non sembra interessare il mondo scolastico, dove pure centinaia di migliaia di bambini si trovano ogni giorno a consumare almeno un pasto.

Nell'indagine sono stati posto sotto osservazione 73 istituti di scuola primaria (35 in Emilia-Romagna, 25 in Lazio e 18 in Friuli-Venezia Giulia), per un totale di quasi 110.000 pasti messi sotto la lente d'ingrandimento.

Ebbene, da ciò che ne è emrso, ben 29,5% del cibo che viene messo nel piatto degli scolari non viene mangiato: il 16,7% dell'intero pasto viene avanzato, il 5,4% è cibo intonso che viene lasciato in refetteorio e il 7,4% è cibo ancora intatto che viene portato in classe (soprattutto pane e frutta).

La quantità totale di cibo preparato, fanno sapere gli esperto, è pari a 534 g pro-capite.

Ma cosa si spreca principalmente? Come si si potrebbe aspettare, sono frutta e verdura, alimenti che raramente incontrano i gusti immediati dei più piccini, a fare più spesso la conoscenza del secchio dell'umido.

«Quello della lotta allo spreco è un caso che porto come fiore all’occhiello del mio mandato al Ministero dell’Ambiente – ha dichiarato il Sottosegretario Barbara Degani nel comunicato stampa riportato da Sprecozero.it - Abbiamo iniziato con Expo ad occuparcene e la sinergia tra Reduce e il Premio Vivere a Spreco Zero ha prodotto ottimi risultati. Le stime del 2015 evidenziavano come si sprecassero 63 Kg di cibo a testa. I dati emersi dal progetto Reduce indicano come vi sia un calo dello spreco a livello domestico e le indagini fatte con i Diari di famiglia ci hanno dimostrato come lo spreco si sia attestato oggi sui 37 kg pro capite. Questo sta a dimostrare che una corretta campagna di sensibilizzazione concertata tra Istituzioni come in questo caso Ministero Parlamento e Università possa produrre grandi risultati»

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