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Morbillo: quanto costa un focolaio

di Irma Levanti - 07.08.2018 - Scrivici

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Gestire un'epidemia di morbillo può essere molto costoso, anche in termini economici: lo dimostra uno studio americano, facendo i conti per un'epidemia che nel 2013 ha coinvolto 58 persone a New York  

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Non è solo questione di rischi per la salute (tra i quali, purtroppo, anche la morte): un'epidemia di morbillo può costare cara anche in termini economici

. L'ultima dimostrazione in questo senso arriva dall'analisi di un'epidemia scoppiata nel 2013 a New York, nell'ambito di una comunità di ebrei ortodossi.

Tutto è partito da un adolescente di ritorno da una vacanza a Londra. Oltre ai classici souvenir, il ragazzo si era portato a casa anche un ricordo decisamente poco piacevole: l'infezione con il virus del morbillo. Nel giro di tre mesi, l'infezione aveva contagiato 58 persone, su 3351 potenziali contatti, esposti in modo diretto o indiretto al virus.

In realtà, secondo quanto riportato sulla rivista Jama Pediatrics, di questi potenziali contatti oltre due terzi erano vaccinati o si erano già ammalati in passato. Dei 58 casi identificati, 45 si sono verificati in persone – per lo più bambini – che non erano stati vaccinati per volontà dei genitori e 12 in bambini con meno di un anno d'età, troppo piccoli dunque per poter essere vaccinati. Ricordiamo infatti che la prima dose della vaccinazione contro il morbillo viene proposta tra i 12 e i 15 mesi. Uno dei bambini colpiti ha sviluppato una polmonite a seguito della malattia, mentre una donna incinta ha avuto un aborto.

Dell'epidemia si è occupato il dipartimento di salute e igiene mentale della città di New York, impiegando 87 persone di 11 centri sanitari, per un totale di oltre 10 mila ore di lavoro. Costo totale dell'operazione: quasi 400 mila dollari. Una cifra decisamente importante per la comunità – e per di più si tratta di una sottostima, perché non tiene conto dei costi di ospedalizzazione, laddove c'è stato bisogno di ricovero – che avrebbe potuto essere impiegata diversamente in assenza dell'epidemia. La quale non si sarebbe verificata in questi termini se le persone venute in contatto con il virus proveniente da Londra fossero state vaccinate.

Secondo un commento scritto da uno studioso del dipartimento di sanità pubblica dell'Università di Yale, questo caso illustra quanto possono essere rischiose le comunità in cui si raggruppano persone non vaccinate, anche se piccole e anche se in un contesto con un elevato livello di copertura vaccinale, come sono in generale gli Stati Uniti per quanto riguarda il morbillo.

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Aggiornato il 12.11.2018

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