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Piano vaccini 2017-2019: è via libera

di Irma Levanti - 20.01.2017 - Scrivici

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Fonte: Science Photo Library
Approvato dalla Conferenza Stato-Regioni il nuovo calendario vaccinale, che prevede nuovi vaccini gratuiti per bambini, adolescenti e anziani, più l'obiettivo dell'educazione sanitaria per cittadini e medici. Ora si attende solo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale.

In questo articolo

Ci siamo: dopo due anni dalla sua prima formulazione, la Conferenza Stato-Regioni ha definitivamente approvato il nuovo Piano nazionale vaccini per il biennio 2017-2018

. A questo punto mancano solo alcuni passaggi formali, ormai scontati, come la pubblicazione in Gazzetta ufficiale: "Possiamo dire che la norma è praticamente operativa e che i cittadini dovranno attendere ancora poco", ha dichiarato in proposito il Ministro della salute Beatrice Lorenzin.

Un progetto di prevenzione di ampio respiro


Oltre a confermare le vaccinazioni gratuite già presenti nel calendario vaccinale precedente, il nuovo piano ne introduce altre, ma non si limita a questo, guidato dall'obiettivo fondamentale di invertire la rotta rispetto al calo delle coperture vaccinali registrato in Italia negli ultimi anni. [Leggi anche: Vaccinazioni bambini ancora in calo]

In generale, si propone dunque di:

  • mantenere lo stato polio-free (cioè completamente libero da poliomielite);
  • raggiungere lo stato di morbillo-free e rosolia-free;
  • aumentare l'adesione consapevole alle vaccinazioni, promuovendo una cultura sulle vaccinazioni tra i cittadini, ma anche tra gli operatori sanitari;
  • completare l'informatizzazione delle anagrafi vaccinali;
  • favorire la ricerca e l'informazione scientifica indipendente sui vaccini.il

Tutti i vaccini gratuiti previsti dal piano


Tanto per cominciare, rimangono confermate le vaccinazioni già presenti nel precedente piano vaccinale 2012-2014, ma a queste se ne aggiungono altre, e cioè: vaccino contro il meningococco B e il rotavirus nel primo anno di età, vaccino contro la varicella a un anno di età (con richiamo a 6 anni), vaccino contro Hpv anche nei maschi a 12 anni (finora era previsto solo per le femmine); vaccino contro pneumococco e contro Herpes zoster negli anziani. Vediamo dunque l'offerta vaccinale completa - e del tutto gratuita - prevista dal nuovo piano, per fascia d'età.

Bambini


Dal terzo mese all'anno di vita sono previsti:

  • Difterite-tetano-pertosse, poliomielite, Haemophilus influenzae di tipo b ed epatite B (in genere sotto forma di esavalente). Il vaccino contro l'epatite B può essere somministrato anche prima in caso di neonati a rischio (con madri con anticorpi positivi contro il virus);
  • Pneumococco;
  • Rotavirus, per la prevenzione delle infezioni gastrointestinali;
  • Meningococco B.

Dai 13 ai 15 mesi:

  • Morbillo, parotite e rosolia (in forma trivalente, MPR);
  • Varicella: questo vaccino può essere somministrato contemporaneamente all'MPR, e ne esiste anche una forma tetravalente (MPRV);
  • Meningococco C;
  • Richiamo meningococco B.

6 anni

  • Richiamo Difterite-tetano-pertosse e antipolio;
  • Richiamo morbillo, parotite, rosolia e varicella.

Adolescenti: 12-18 anni

  • Hpv (vaccino contro il papilloma virus), sia nelle femmine sia nei maschi, con prima dose a 12 anni.
  • Richiamo Difterite-tetano-pertosse e antipolio;
  • Richiamo meningocco C, ma nella formulazione quadrivalente (ACWY)

Età adulta

  • Una dose di Difterite-tetano-pertosse ogni 10 anni;

Oltre i 64 anni

  • Pneumococco:
  • Herpes zoster, per la prevenzione del fuoco di Sant'Antonio;
  • Influenza (una dose all'anno).

In previsione di una gravidanza e per chi aspetta un bimbo


Il piano parla chiaro: In previsione di una possibile gravidanza, le donne devono assolutamente essere protette nei confronti di morbillo-parotite-rosolia (MPR) e della varicella, perché si tratta di malattie che possono dare gravi complicazioni al nascituro, soprattutto se contratte nelle prime settimane di gravidanza, ma non solo. "Per la varicella contratta nell’immediato periodo pre-parto, il rischio, oltre che per il nascituro, è anche molto grave per la madre".

Tutte queste vaccinazioni sono effettuate con vaccini vivi attenuati, quindi non sono indicate se la donna è già incinta. Va detto però che ci sono stati casi in cui donne che non sapevano di esser incinte sono state comunque vaccinate, senza che questo comportasse complicazioni per la gravidanza o il bambino.

E se si aspetta un bambino? Il Piano raccomanda caldamente alle donne in gravidanza due vaccinazioni:
- contro l'influenza, da fare nel secondo o terzo trimestre per ridurre il rischio di complicazioni materne e fetali [Leggi anche: Vaccino antinfluenzale in gravidanza]
- contro difterite, tetano e pertosse. Questo in particolare per proteggere il nascituro dal rischio di pertosse, che può essere molto pericolosa e perfino mortale, se contratta nei primissimi mesi di vita, quando il bambino non può ancora essere vaccinato. [Leggi anche: Vaccino per la pertosse, le risposte ai dubbi più frequenti]

Su sanzioni ai medici e obbligo dei vaccini a scuola


Negli ultimi mesi, proprio di fronte al calo delle coperture vaccinali che, nel nostro paese, rischia di far riemergere malattie che eravamo riusciti a tenere sotto controllo, si è parlato a lungo della possibilità di sanzioni ai medici che non vaccinano i propri pazienti, o sconsigliano le vaccinazioni, e dell'obbligo di alcune vaccinazioni per iscrivere i bimbi a scuola. Una misura, quest'ultima, già messa in atto in Emilia Romagna e presa in considerazione da altre regioni. Anche il nuovo piano vaccinale se ne occupa.

Per quanto riguarda la possibilità di sanzioni, questa non è direttamente prevista, ma è spiegato che saranno fatte delle ricognizioni periodiche su eventuali violazioni del supporto alla pratica vaccinale, e saranno concertati percorsi di confronto con ordini e associazioni professionali e sindacali che potrebbero portare all'adozione di azioni disciplinari. Insomma, le sanzioni possono diventare una prospettiva concreta.

Anche sulla questione obbligo scolastico non c'è un'indicazione già operativa, ma l'invito alla stesura di una legge ad hoc per regolamentare la questione. Che permetta - specifica il documento - di proteggere individui e comunità anche attraverso l'obbligo di certificazione di avvenuta vaccinazione per i bambini che devono entrare a scuola.

Ma i soldi ci sono?


Tra le ragioni che hanno ritardato tanto a lungo l'approvazione del nuovo calendario vaccinale c'era il dubbio sulla reale possibilità di copertura economica. Più vaccini gratuiti e più iniziative di informazione e sensibilizzazione significativo inevitabilmente spese in più per le regioni. Si stima che l'applicazione del piano costi, in tutta Italia, circa 180 milioni di euro all'anno, una cifra che verrà stanziata completamente solo a partire dal 2019. Per i prossimi due anni saranno invece stanziati rispettivamente 100 e 127 milioni di euro, il che significa che probabilmente si arriverà solo gradualmente all'applicazione del piano.

Sul quotidiano La Stampa, per esempio, si ipotizza che soprattutto le 8 regioni che hanno maggiori difficoltà nei loro bilanci sanitari - Piemonte, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia - finiranno per procedere più lentamente. Proprio per far fronte a queste situazioni, però, è stata ventilata la possibilità di creazione di un fondo nazionale per i vaccini che possa dare un co-finanziamento alle regioni in difficoltà.

Un gran risparmio


D'altra parte, va detto sottolineato chiaramente che, in un'ottica di sanità pubblica, i vaccini non rappresentano solo un costo ma anche e soprattutto un risparmio. Il testo del Piano nazionale vaccini ci ricorda per esempio che "ogni dollaro speso nella vaccinazione infantile genera 3 dollari di risparmio nella prospettiva del Servizio sanitario nazionale e 10 in quella della società". E che se in Italia venissero vaccinati contro l'influenza tutti i cittadini tra i 50 e i 64 anni, con un investimento massimo di 76 milioni di euro ci sarebbe un risparmio per il SSN pari a 746 milioni di euro".

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