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Ravenna, insulti da un genitore a un baby calciatore della squadra avversaria

di Sara De Giorgi - 20.03.2019 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
Nella provincia di Ravenna, durante una partita di calcio tra bambini di prima media, un genitore di un ragazzo della squadra avversaria ha insultato più volte un piccolo calciatore di 12 anni. Ora la madre del piccolo offeso sta pensando di sporgere denuncia.

Nella provincia di Ravenna, durante una partita di calcio tra piccoli di prima media, un genitore di un ragazzo della squadra avversaria ha insultato più volte un piccolo calciatore di 12 anni. L'allenatore, per solidarietà verso il baby calciatore offeso, ha dato a tutti una lezione esemplare: ha fatto lasciare il campo alla sua squadra, perdendo così la partita.

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In particolare, già nel primo tempo, dalla tribuna il papà in questione aveva iniziato a prendere in giro il ragazzino della squadra avversaria a quella del figlio con frasi come "femminuccia" o "vai a fare danza". Ciò perché il baby calciatore aveva i capelli lunghi. L'allenatore, come segno di solidarietà nei confronti del ragazzo, ha scelto, durante l'intervallo, di non fare uscire la squadra per il secondo tempo.

Secondo quanto riporta il giornale "Il Resto del Carlino", la madre del ragazzino insultato ha affermato:

«Mio figlio ha i capelli lunghi e si è sentito insultare a lungo durante la partita. Questa persona l’ha apostrofato per il suo aspetto. Mio figlio tiene moltissimo al calcio e alla sua squadra e ci è rimasto molto male per quello che è successo».

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«Quelle urla dagli spalti lo hanno fatto sentire umiliato, tant’è vero che mi ha chiesto di tagliarsi i capelli. Mi fa molto male vederlo così: lui deve poter scegliere da solo come vuole tenere i capelli, e non certo sentirsi condizionato da quelle frasi».

La mamma sta anche pensando di sporgere denuncia contro il genitore che ha offeso suo figlio: «Non voglio che queste brutte parole restino impunite. È vero che si è trattato di un genitore solo e che sembrava isolato dal resto della squadra e dei presenti, ma trovo davvero orribile che un uomo adulto usi queste parole contro un ragazzino».

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