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Schermi 3D e bambini: no ai minori di 6 anni. Con moderazione negli under 13

di Luisa Perego - 10.11.2014 - Scrivici

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Posso provocare danni alla vista, mal di testa o alla schiena, dolori a collo e spalle, perdita della concentrazione. Sotto accusa sono gli schermi 3D e il loro utilizzo con bambini e adolescenti. Lo sostiene un recente studio francese.

In questo articolo

Gli ultimi dieci anni hanno visto un aumento esponenziale nell'utilizzo di schermi 3D. Al cinema, a casa propria con televisori, computer, console per videogiochi, cellulari e tanti altri. Ormai è una tecnologia al quale un po' tuttii veniamo esposti.

Ma che cosa comporta per la vista uno schermo 3D in caso di utilizzo prolungato? Se lo è chiesto l'Anses, l'Agenzia nazionale francese della sicurezza sanitaria, dell'alimentazione, dell'ambiente e del lavoro.

Partendo da queste premesse l'agenzia ha analizzato le conseguenze da uso di schermi 3D sull'occhio umano, dando particolare importanza ai bambini.

La conclusione? Gli schermi 3D possono infatti provocare danni alla vista, in particolare nei più piccoli. (Leggi anche: occhiali 3D, no ai bambini sotto i 6 anni)

Schermi 3D: no sotto i 6 anni. Con moderazione negli under 13

Se ne sconsiglia quindi l'uso nei bambini sotto i 6 anni. E un utilizzo moderato negli under 13. (Scopri tutto sulla vista dei bambini). Gli effetti sono infatti "più importanti" nel bambino che nell'adulto, essendo il sistema visivo "in via di sviluppo e ancora fragile" e "costringendolo a funzionare in modo non naturale", spiega lo studio dell'Anses.

"Durante la visione di immagini in 3D la fatica visiva compare più in fretta e in maniera più intensa che con le immagini monoscopiche".

Oltre alla fatica visiva (vista doppia, riduzione della sensibilità spaziale, riduzione della percezione visiva), si possono riscontrare anche affaticamento generale, dolori agli occhi, sensazione di secchezza degli occhi, problemi alla vista, mal di testa o alla schiena, dolori a collo e spalle, riduzione delle performance delle attività psichiche, perdita della concentrazione. (Leggi anche: bambini subito dall'oculista)

Le raccomandazioni di Anses per un utilizzo corretto della tecnologia 3D

L'Agenzia nazionale francese della sicurezza sanitaria, dell'alimentazione, dell'ambiente e del lavoro raccomanda quindi di:

  • non esporre bimbi sotto i 6 anni a tecnologie 3D;
  • esporre con moderazione a schermi 3D bambini minori di 13 anni. In questo caso, i genitori devono essere presenti e vigilare in caso si verifichino sintomi (fatica visiva, mal di testa... etc);
  • persone con problemi visivi o problemi d'equilibrio dovrebbero limitare l'esposizione a queste tecnologie;
  • non far sedere il bambino troppo vicino allo schermo. Maggiore è la distanza, meglio è;
  • per chi porta lenti a contatto od occhiali, continuare a portarli anche quando si visionano contenuti in 3D

Fonte: ANSES.FR

Il parere del Consiglio superiore di Sanità



Per quanto riguarda i bambini, gli occhialini per la visione in 3D sono controindicati al di sotto dei 6 anni di età. Inoltre, "non sussistono controindicazioni cliniche all'utilizzo degli occhiali 3D per la visione di spettacoli cinematografici, purché condizionato a moderati periodi di tempo, da programmare prevedendo l'interruzione della proiezione del filmato proporzionalmente alla sua durata complessiva".

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