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Torino, la Corte d'Apello toglie la bimba ai genitori-nonni: "Ormai è adottabile e resterà con la nuova famiglia"

di Niccolò De Rosa - 13.03.2017 - Scrivici

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La coppia, che aveva dato alla luce la piccola nel 2010, era stata accusata ingiustamente d'abbandono. Ora, nonostante la verità sia venita a galla, i coniugi non potranno comunque riavere la loro bambina

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L'accusa di abbandono per la quale tolsero loro la figlia era infondata, ma nonostante ciò non potranno più riaverla come figlia. Questo il beffardo destino di Luigi Deambrosis e Gabriella Carsano, 75 anni lui e 63 lei, la coppia ribattezzata dai media "genitori-nonni" al centro di una paradossale vicenda giudiziaria.

I fatti

Luigi e Gabriella nel 2010 danno alla luce una bambina dopo una vita di tentavi di divenire genitori, ma già qualcuno vocifera che siano stati allertati i servizi sociali a causa dell'età avanzata dei due coniugi.

La legge italiana però non fissa limiti d'età per fare un figlio e quindi la nuova famiglia torna a casa, pronta ad iniziare una nuova vita.

Dopo pochi mesi però, una vicina di casa nota che la bimba è stata lasciata da sola nell'abitacolo dell'auto dei due e subito si innesca un'indagine che porta all'accusa di abbandono e al rapido allontanamento della bimba dalle cure della coppia.

Nel 2013 la Corte d'Appello civile conferma il provvedimento e mentre i genitori naturali proseguono la loro battaglia legale, la piccola cresce presso una nuova famiglia adottiva.

La svolta e l'epilogo

Nel 2016 però l'agguerrita avvocatessa Adriana Boscaglia ottiene dalla Corte Suprema il ribaltamento della sentenza e viene dimostrato che il presunto abbandono altro non fosse che una pausa di 7 minuti in cui la coppia, intenta a preparare il latte nel biberon, non aveva mai perso di vista la piccola.

All'assoluzione in tutti e tre gradi di giudizio però non è corrisposto l'ottenimento più desiderato: la Corte d'Appello di Torino infatti, pur riconoscendo l'inconsistenza delle accuse, ha comunque confermato l'adottabilità della bambina, lasciandola in custodia alla famiglia che nel 2013 l'aveva accolta presso di sé.

Il motivo? Ormai la bimba è in adozione da troppo tempo e anche se la coppia di genitori naturali non ha colpe, "l'abbandono fa ormai parte della sua storia" e toglierla a quella che ormai identifica come la sua famiglia per riportarla dai suoi genitori sarebbe un ulteriore trauma.

«Certamente la sentenza tiene conto dello stato attuale della bimba, che vive con un'altra famiglia e dell'eventuale trauma conseguente alla separazione, ma prima o poi bisognerà spiegarle che i suoi genitori sono altri e come mai è stata allontanata da loro - dichiara l'avvocatessa Boscaglia su Repubblica - Confidavamo in una Corte più coraggiosa che considerasse i genitori naturali come una coppia assolutamente in grado di prendersi cura della bambina. Ora faremo ricorso in Cassazione»

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