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Vaccini: con l'obbligo le coperture risalgono

di Valentina Murelli - 13.03.2018 - Scrivici

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Fonte: Julian Claxton / Alamy / IPA
I dati preliminari in arrivo da alcune regioni tracciano un bilancio positivo della situazione: per l'esavalente già raggiunta la soglia considerata di sicurezza, mentre per il morbillo ci si avvicina, con un significativo aumento del 6%.

A pochi giorni dalla scadenza fissata per mettere in regola i bambini con le vaccinazioni obbligatorie - il 10 marzo scorso - arrivano i primi dati sulla copertura vaccinale nel paese, e sono dati incoraggianti. L'annuncio lo ha fatto all'Ansa Gianni Rezza, direttore del Dipartimento di malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità, sottolineando però che si tratta di dati ancora preliminari.

“Sono dati riferiti a cinque regioni per cui vanno considerati con prudenza: non si può escludere che ad arrivare per prime siano state proprio le regioni più virtuose", ha sottolineato Rezza a nostrofiglio.it. Allo stesso tempo, però, l'esperto non ha dubbi sul fatto che rappresentino un segnale molto positivo, che testimonia un aumento significativo delle vaccinazioni, che in alcuni casi ha permesso di raggiungere la soglia considerata di sicurezza". I dati complessivi e definitivi dovrebbero arrivare tra circa un mese.

In particolare, per l'esavalente - che era al 93% di copertura, considerato troppo basso, siamo già risaliti sopra il 95% dei bimbi vaccinati, quindi "la soglia fatidica che permette l'immunità di gruppo è stata raggiunta" sottolinea Rezza. Per il morbillo la soglia di sicurezza non è ancora stata raggiunta, ma la copertura è comunque aumentata del 6%, portando questo obiettivo sempre più vicino. In realtà, nel caso del morbillo una delle ragioni alla base dell'epidemia in corso nel nostro paese è la scarsa copertura vaccinale anche tra adolescenti e giovani adulti, ma secondo Rezza il trend in aumento rappresenta un ottimo segnale: "Via via che sempre più persone sono vaccinate il virus trova sempre più ostacoli alla vaccinazione, per cui ne beneficiano tutti".

I numeri, insomma, dimostrano che le vaccinazioni sono aumentate, a dimostrazione che la legge ha centrato il suo obiettivo, che era appunto alzare le coperture e non certo - sottolinea Rezza - punire i genitori inadempienti. Del resto, i genitori cosiddetti novax, assolutamente contrari ai vaccini, sono solo in minima parte responsabili delle mancate vaccinazioni, rendendo conto di meno dell'1% del totale.

"Poi ci sono i cosiddetti esitanti, che magari non sono ferocemente contrari, ma solo un po' dubbiosi, e chi 'dimentica' di far vaccinare i figli per sbadataggine. E, ancora, ci possono essere servizi vaccinali poco efficienti sui richiami. La legge ha obbligato un po' tutti a darsi da fare su questi diversi fronti, portando a questi primi risultati positivi".

Intanto, dal 10 marzo scorso i bambini di 0-6 anni non in regola con le vaccinazioni in teoria non possono più entrare a scuola (nidi e materne). In pratica, al momento si registrano solo poche decine di esclusioni, soprattutto in Sardegna, più qualche caso a Milano, nel Lazio, a Sulmona (Abruzzo), a fronte di - si stima - circa 30.000 bambini non vaccinati.

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