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Zika e altri virus trasmessi da zanzare: il Ministero invita a intensificare le disinfestazioni

di Valentina Murelli - 24.08.2016 - Scrivici

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Fonte: microbiologybytes / Flickr
West Nile, Chikungunya, Dengue, Zika: nomi di virus esotici che abbiamo imparato a conoscere anche in Italia. Per prevenirne - e in alcuni casi addirittura contenerne - la diffusione, Ministero della Salute e Anci invitano sindaci e cittadini a potenziare le difese contro gli insetti che li trasmettono, le zanzare.  

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Ministero della Salute e Associazione nazionale dei comuni italiani invitano i sindaci a non abbassare la guardia nei confronti delle zanzare, fastidiosi insetti che già veicolano - o potrebbero farlo in futuro - virus responsabili di malattie finora considerate solo esotiche. Come il virus di West Nile, Chikungunya, Dengue e potenzialmente anche Zika.

L'invito è a continuare ad effettuare le attività di disinfestazione del territorio, secondo indicazioni dettagliate fornite dal Ministero stesso in una nota pubblicata pochi giorni fa.

Sorvegliate speciale sono le zanzare del genere Culex, che possono veicolare il virus di West Nile, e del genere Aedes, vettori di Chikungunya e Dengue. Senza dimenticare la temibile zanzara tigre, Aedes albopictus, che ha tutte le carte in regola per cominciare a trasmettere il virus Zika, qualora se ne presentasse l'occasione.

E' un dato di fatto: negli ultimi anni sono comparsi anche in Italia casi di malattie dal nome esotico, la cui diffusione fino a poco tempo fa era limitata alle aree tropicali del mondo. In genere si tratta di casi "importati", cioè di persone che hanno contratto il virus in un paese lontano, portandolo in Italia al loro ritorno: nel solo 2016 sono stati diagnosticati nel nostro paese 63 casi di Zika di questo tipo, 8 di Chikungunya, 29 di Dengue non emorragica e uno di Dengue emorragica.

Il fatto che siano infezioni contratte "fuori casa" non deve rassicurare più di tanto: il problema è che anche in Italia esistono zanzare in grado di trasmetterli, per cui se questi virus iniziassero a infettare le nostre zanzare la malattia potrebbe stabilirsi definitivamente nel nostro paese.

È un po' quello che è accaduto con il virus di West Nile, la cui presenza, dal 2008 al 2015, è stata segnalata sul territorio di ben 14 regioni italiane. Nella grande maggioranza dei casi l'infezione - trasmessa tipicamente dalla zanzara Culex pipiens - è asintomatica, ma talvolta può provocare febbre e nell'1% dei casi dà origine a complicazioni neurologiche, come encefalite e meningite. In Italia dal 2008 sono stati 173 i casi di malattia neurologica da West Nile, acquisiti direttamente nel nostro paese.

E ora si teme che possa accadere lo stesso con Zika, un virus spaventoso soprattutto per le donne incinte, perché può provocare gravissime malformazioni fetali, come la microcefalia.

Lo ricorda anche un editoriale pubblicato a giugno sul portale Epicentro dell'Istituto superiore di sanità, sottolineando che non ci sono certezze - perché i fattori in gioco sono tantissimi - ma che la possibilità di trasmissione diretta del virus da parte delle zanzare europee non può essere del tutto esclusa. Anche in questo caso, quindi, prevenire è meglio che curare, dove prevenire significa anche abbattere il più possibile le popolazioni di zanzare sul nostro territorio.

Oltre che autorità regionali e comunali, anche i singoli cittadini possono fare la loro parte, soprattutto rispetto alla zanzara tigre, un insetto tipico delle aree urbane - anche grandi città come Milano ne sono infestate - per la sua propensione a deporre le uova in piccole raccolta d’acqua (sottovasi di piante, piccole aiuole, vasche e fontane ornamentali, grondaie). Sempre Epicentro riporta un piccolo elenco di azioni da mettere in campo per contribuire alla lotta contro la zanzara a strisce bianche a nere.

  • evitare l’abbandono all'aperto di materiali che possano raccogliere l’acqua piovana;
  • eliminare l’acqua dai sottovasi, dagli annaffiatoi, dai bidoni, dai copertoni;
  • innaffiare direttamente con le pompe gli orti e i giardini, senza mantenere riserve di acqua a cielo aperto. Se si utilizzano recipienti per la raccolta dell'acqua, tenerli ben coperti e provvisti di zanzariera ben fissata;
  • pulire e trattare bene i vasi prima di ritirarli all’interno durante i periodi freddi. Altrimenti vi rimarranno delle uova che, all'arrivo della primavera, schiuderanno facilitando la diffusione della zanzara nell’ambiente;
  • introdurre pesci rossi, grandi predatori delle larve di zanzara, nelle vasche e nelle fontane dei giardini;
  • in presenza di raccolte d'acqua che non possono essere eliminate, trattarle ogni 7-10 giorni con prodotti specifici in grado di uccidere le larve, che si possono acquistare in farmacia. Alcuni, come il Bacillus thuringiensis israelensis, una tossina di derivazione batterica, sono molto specifici contro la zanzara tigre e si degradano molto velocemente, per cui hanno un impatto ambientale molto limitato.

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