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Il bambini nati nel segno del Cancro

di Cristina Malacarne - 19.06.2013 - Scrivici

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Fonte: Designed by Wannapik / Freepik
Nati dal 22 giugno al 22 luglio, i bambini del segno del Cancro sono emotivi, affettuosi e sensibili. Sono spugne psichiche, immagazzinano tutto e trasformano l'esperienza in ricordi. Hanno un rapporto molto stretto con la mamma. I loro punti forti sono l’intuizione, la memoria e la duttilità.

Le caratteristiche del segno

Governato dalla Luna, pianeta della Sensibilità e della naturalezza, il piccolo Cancro manifesta molto presto la sua indole emotiva, affettuosa e sensibile. Nei confronti della famiglia e del mondo circostante è come una spugna psichica: immagazzina impressioni, parole e immagini e, con il tempo trasforma tutto questo in ricordi, nostalgia per l’infanzia, ricerca del tempo perduto (non a caso Proust è un illustre rappresentante del segno). Fin dai primi giorni di vita appare chiarissimo lo stretto rapporto che intercorre tra il piccolo Cancro e la sua mamma e anche da adulto manterrà un cordone ombelicale difficile da spezzare. Il periodo dell’infanzia è determinante ed è importante che questo bambino, sensibile e tenero come è, viva in un’atmosfera il più possibile serena, considerando anche il fatto che è dotato di una memoria eccezionale e che in età adulta ricorda le sensazioni che provengono dal suo mondo infantile.

E’ un bambino abbastanza ansioso, impaurito dalla vita, molto legato alla casa e all’ambiente familiare, in cui ricerca serenità e protezione. Va detto che crescendo, vinta la prima timidezza e la prima ritrosia, poi, il piccolo Cancro si mostra assai socievole e affettuoso con tutti, adulti e bambini. Ed è anche spesso, molto chiacchierino e i suoi racconti sono pieni di fantasia, d’immaginazione e di garbata ironia. E’ un tipetto che va sempre preso sul serio, mai deriso o rimproverato con asprezza; con lui dovrebbero essere comunque aboliti rimproveri, modi duri, perché – permalosità a parte – si sentirebbe ferito in modo eccessivo e tenderebbe a chiudersi nel suo guscio, con danni che i genitori spesso tendono a sottovalutare.

Ha bisogno di essere rassicurato, ma, nel contempo, occorre allenarlo ad affrontare le sue piccole responsabilità e a rafforzare il suo carattere spesso dubbioso ed esitante. Poiché emotivamente è molto dipendente dalla famiglia, i genitori, da una parte devono cercare di non deluderlo e dall’altra devono aiutarlo a conquistare autonomia.

I suoi punti forti sono l’intuizione, la memoria, la duttilità, l’immaginazione, ma è un po’ carente in forza e costanza; ha una sua forma di tenacia, ma è più una resistenza passiva che una forza attiva. Spetta ai genitori, ovviamente, di irrobustire la forza di volontà del piccolo Cancro, che, essendo fondamentalmente un pigro e un pacioso, cerca di eludere come può gli impegni e gli sforzi gravosi, e cercare anche di incanalare la sua capacità immaginativa e la sua creatività in modo costruttivo.

E’ consigliabile fargli, praticare qualche sport (tutto quello che ha a che fare con l’acqua gli piace) in modo da rafforzare il suo fisico, ma anche il suo carattere.

Il cancro e i 12 ascendenti

Il rapporto del bambino Cancro con il segno dei genitori

LA CARTA D'IDENTITA' DEL CANCRO

  • Pregi: fedele, leale, gentile, sensibile, romantico, fantasioso

  • Difetti: inquieto, lunatico, sarcastico

  • Pietra portafortuna: perla

  • Colore: bianco, simbolo di idealismo

  • Da grande sarò: inventore, architetto, designer, gallerista, antiquario, pediatra

  • Personaggi famosi: Alessandro Magno, Giulio Cesare, Marcel Proust, Ernest Hemingway, Giorgio Armani, Lady Diana Spencer, George W. Bush, Tom Hanks, Cat Stevens, Marc Chagall, Tom Cruise, Dalai Lama, Herman Hesse, Pamela Anderson, Angela Merkel, Nelson Mandela.

LA FIABA DEL CANCRO (dedicata soprattutto alle future mamme)

Nove mesi possono essere davvero lunghi, soprattutto se trascorsi all’interno di uno spazio angusto come il ventre di una donna. Nove mesi paiono quasi eterni a una futura mamma, che ogni giorno immagina il volto del bambino che cresce dentro di lei.

Nove mesi passano in un soffio per un piccolo che nascerà sotto il segno del Cancro. Nel suo minuscolo laboratorio segreto, osservava con stupore tutto ciò che lo circondava, scopriva ogni giorno elementi nuovi e meravigliosi, che esaminava con attenzione da ogni angolazione e sfiorava con circospezione e curiosità.

Cos’erano quelle strane sporgenze saldamente attaccate al suo corpo, che si muovevano a comando e che facevano sobbalzare la mamma ad ogni minimo spostamento? Cos’erano quei pulviscoli luminosi che fluttuavano nel liquido che lo avvolgeva come un abbraccio?

"Che luogo meraviglioso! – pensava. – Sarà altrettanto bello là fuori?"

Sentiva la mamma spiegargli il mondo esterno e cercava di ricrearlo intorno a sé e così il cordone ombelicale prendeva le forme più strane: una fune robusta che lo proteggeva dai pericoli, una lunga strada che conduceva ad un regno fatato e perfino un serpente gentile, con il quale si divertiva a giocare. A volte cercava di dargli una forma diversa: una strana farfalla, un fiocco, un fiore delicato. Chissà se le sue farfalle, i suoi fiocchi ed i suoi fiori e somigliavano a quelli che la mamma descriveva?

Il piccolo non si limitava ad osservare: gli piaceva molto collezionare qualsiasi cosa si trovasse accanto ed intorno a lui: le sue manine e i suoi piedini avevano già ben dieci strane protuberanze saldamente attaccate, che muoveva con meraviglia. Si piegavano, si distendevano, afferravano con forza o delicatezza. Non ricordava di averle raccolte, ma come avrebbe potuto possederle altrimenti? E non aveva forse accumulato diligentemente anche tutti quegli strani fili ordinatamente distribuiti sul suo capo?

"Chissà a cosa servono – si chiese. – Con queste protuberanze posso inventare farfalle, fiocchi e fiori…ma cosa posso creare con questi?"

E quelle estremità che non riusciva a muovere come avrebbe voluto, gli sarebbero servite nel mondo che lo aspettava? Avrebbe potuto agitarle senza far sobbalzare la mamma?

Era ansioso di conoscere la risposta, ma il piccolo Cancro era anche un bambino paziente: non era ancora arrivato il momento di uscire dal suo magico laboratorio, così chiuse gli occhi e si addormentò, cullato dal dondolio di quella fune robusta che lo legava alla mamma, ma che era anche un lungo sentiero, un serpente amico, un fiore variopinto …

(Ilaria Prada)

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Aggiornato il 22.06.2018

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