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Puglia, itinerario con i bambini

di Ettore Pettinaroli - 29.04.2014 - Scrivici

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Il compito delle vacanze più difficile, per i genitori, è quello di allontanare anche solo per qualche ora i bambini dalla spiaggia. I piccoli hanno le loro ragioni: dopo avere atteso tutto l'anno questo momento perché rinunciarvi? Di buone ragioni la Puglia ne regala a manciate, soprattutto nella sua parte centro-meridionale. E non sono neppure difficili da trovare.

I Trulli di Alberobello, con la loro forma circolare sormontata da un cono di pietre appaiono come il villaggio dei Puffi. Da nessun altra parte al mondo si ammirano quartieri costruiti in questo modo, e per di più qui non ci sono finzioni o esagerazioni per i turisti: ogni trullo è vero, abitato come in passato. E sono pure comodi. Poco distante le Grotte di Castellana sono le più grandi cavità sotterranee del nostro Paese visitabili dal pubblico. Laggiù è stata Madre Natura in persona a disegnare le scenografie. E visti i risultati deve essersi proprio impegnata al massimo.

La tappa successiva è Lecce, la capitale del Barocco. E' uno stile artistico architettonico che sembra fatto apposta per stimolare la fantasia, ricco, divertente e con tanti dettagli che stuzzicano l'immaginazione. Altro che le severe facciate romaniche! Le facciate di chiese e palazzi sono affollatissime di sculture e decorazioni. Stimolate i piccoli a cercare quell'animale, guardate bene, di sicuro da qualche parte lo troverete. Il gioco va avanti all'infinito con fiori, personaggi, fregi simbolici. E la noia è bandita.

Il borgo antico di Gallipoli sembra una nave da combattimento ancorata di fronte alla terraferma. Il Castello Angioino, il Rivellino e le mura fortificate: non manca niente. Ma ancora più piacevole sarà andare alla scoperta delle viuzze del Borgo, con mille negozietti e altrettanti angoli segreti. Perfetti nascondigli per attendere al varco un ipotetico invasore. Attenzione però a non prendere il gioco troppo sul serio. In quel fantastico labirinto sospeso sull'acqua ci si può anche perdere.

Infine ecco Santa Maria di Leuca, il punto più meridionale del Tacco d'Italia, dove si possono osservare il Mar Jonio e il Mare Adriatico che si incontrano mescolando le loro acque con inusitati effetti cromatici. Qui le correnti hanno picchiato duramente contro le scogliere, aprendosi dei varchi e scavando nella roccia un'infinità di grotte.

Andiamo a scoprirle. In barca, come i veri marinai.

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Nelle grotte con la guida

Le grotte marine di Santa Maria di Leuca, a causa della loro natura carsica e del loro valore storico ambientale sono oggetto di numerose restrizioni da parte della Capitaneria di Porto e dal Ministero dell'ambiente. Non andateci da soli, ma fatevi accompagnare dai barcaioli che si trovano nel porticciolo. Eviterete multe e pericoli.

Occhio al caldo

Nella stagione estiva il caldo può essere davvero insopportabile, soprattutto nelle città o nelle zone distanti dal mare. Conviene tenerne conto quando si programma la giornate muoversi principalmente al mattino. Al pomeriggio, dopo il riposino, si va in spiaggia dove la brezza marina mitiga la temperatura.

In bus

Per evitare lo stress da parcheggio nelle località più conosciute ma anche di perdersi nelle stradine del Salento, conviene approfittare dei collegamenti di SalentoinBus, attivi dal mese di giugno. Il servizio prevede corse plurigiornaliere lungo nove diverse linee che collegano tutti i principali centri di interesse della Provincia di Lecce (tel. 345 0101095; www.provincia.le.it/web/provincialecce/trasporti)

1) Castellana e Alberobello

Sembrano le case dei puffi, tutte bianche e ricoperte da una sorta di cono di pietra rovesciato. Sono i Trulli, le abitazioni tradizionali della zona di Alberobello (Ba) e sono così particolari e importanti da essere stati inseriti dall'Unesco nel Patrimonio dell'umanità. Ce ne sono ancora tantissimi, più di mille, fino a formare interi quartieri, ma non sono mai molto antichi. Infatti poiché sono piuttosto semplici e veloci da costruire, così quando si rovinavano gli abitanti preferivano smontarli ricostruirli nello stesso modo e con le stesse pietre. Il più bello, e anche l'unico a due piani, è il Trullo Sovrano, del XVIII secolo.

Ad appena15 chilometri di distanza le emozioni continuano sottoterra. Le Grotte di Castellana le più grandi e spettacolari d'Italia e sono anche comode da visitare perché i percorsi sotterranei non sono mai troppo lunghi (da uno a tre chilometri) o scoscesi. Le guide poi si divertono a meravigliare i visitatori più piccoli, scatenando la loro fantasia e mostrando le concrezioni dalle forme più sorprendenti formate dall'acqua calcarea nel corso di milioni di anni. Chi trova per primo la civetta o la lupa? Assolutamente da scegliere l'itinerario che porta fino alla Grotta Bianca: per la ricchezza e il biancore dell’alabastro, è stata definita la caverna più splendente del mondo. Eppure si trova 70 metri sottoterra.

Info: Iat Alberobello (BA), tel. 080 4324419; aptbari@viaggiareinpuglia.it;

Pro loco Alberobello: tel. 080 4322822; www.prolocoalberobello.it

Grotte di Castellana: tel. 080 4998221; www.grottedicastellana.it

Ad Altamura (Ba) il salto nel passato è davvero lungo: vi si possono osservare lo scheletro fossile di un Homo neanderthalensis (vissuto 85mila anni fa) e la Cava dei dinosauri, dove sono state rinvenute impronte di rettili risalenti al Cretacico superiore, ovvero tra 70 e 80 milioni di anni fa. Info: Museo Nazionale Archeologico di Altamura, tel. 080 3117679; www.altamura.cchnet.it

2) Lecce: il Barocco e la cartapesta

Che cosa sono tutte quelle statue di solenni personaggi, quegli animali animali e quei fiori scolpiti nella pietra, tutti quei fregi dalle forme più strane e fantasiose tanto numerosi che confondono la vista sulle facciate di chiese e palazzi? E' bello e spiegare ai piccoli che il Barocco a Lecce ha raggiunto vertici espressivi assoluti, e che tutte quelle preziose decorazioni sono la prova dell'ingegno e della bravura degli scalpellini della città.

Certo, puoi anche rivelare che la Pietra leccese, definita anche “marmo povero”, è malleabile e tutto sommato facile da lavorare. Ma occorreva essere ugualmente bravi per ottenere quei risultati fantastici. E serviva tanto tempo. Pensa che per completare la Basilica di Santa Croce servirono più di tre secoli, anche perché a un certo punto erano finiti i soldi per costruirla. Anche il Duomo lascia a bocca aperta: all'esterno per la ricchezza delle statue e dei fregi decorativi, all'interno per il monumentale organo con ben 3205 canne. Sapete che l'architetto Giuseppe Zimbalo, colui che progettò il Duomo era soprannominato “Lo zingarello”? Ed era così super che lo copiavano tutti. Un vero primo della classe!

A Lecce, però, sono bravissimi in tante altre forme artistiche artigianali, dalla ceramica al ferro battuto, dal giunco al cuoio. Un centinaio di botteghe artigiane ha dato vita alla Mostra Permanente dell’Artigianato Salentino, un imperdibile e curioso punto di riferimento per ogni gita in città. Tutto qui piace e incuriosisce. Ma la più bella sorpresa sono i presepi e le statuine fatte con la cartapesta. Sapevate che ha Lecce questa lavorazione è considerata un'arte e che vengono persone da tutto il mondo per impararla o per acquistare manufatti sempre originali direttamente nelle botteghe degli artigiani della città? Lasciate libero uno spazio nel presepio di casa vostra. Il prossimo dicembre ci saranno anche le statuine che ricorderanno una vacanza speciale.

Info: IAT Lecce, Via Vittorio Emanuele 24; tel. 0832 332463; aptlecce@viaggiareinpuglia.it

Mostra Permanente dell’Artigianato Salentino; tel. 0832 246758, www.mostrartigianato.le.it

Menhir e dolmen

Con 79 menhir e 23 dolmen, il Salento Leccese è tra la aree italiane più ricche di testimonianze megalitiche. A che cosa servivano questi monumenti di pietra non è ancora chiaro. Però sono emozionanti. I più belli si trovano a Martano, Zollino, Melendugno e Giurdignano, definito il “giardino megalitico d'Italia”.

3) Frantoi ipogei

Sapete che nel Leccese l'olio nasceva sottoterra? I frantoi ipogei scavati anche 5 metri sotto il livello del suolo servivano per riparare le olive dagli sbalzi di temperatura ma anche per nascondersi dai malintenzionati. Il meglio conservato è il Frantoio Caffa di Vernole (www.prolocovernole.it ), a 15 km da Lecce.

4) Gallipoli

Negli ultimi anni è diventata di moda, così d'estate c'è sempre tanta gente. Ma non fa nulla, anzi è ancora più divertente avventurarsi in mezzo alla folla tra le viuzze del Borgo antico: sembra di essere tornati nel tempo in cui tutto si svolgeva sull'isoletta di poco più di un kmq sulla quale è sorta la cittadina. Oggi quell'isola è collegata alla terraferma da un comodo ponte asfaltato, raggiungerla non è faticoso e neppure pericoloso. Una volta era tutto diverso, eserciti e pirati erano attratti come una calamita dalla “città bella”, ma conquistarla era difficilissimo per via delle solide mura difensive dominate dal Castello Angioino e dal possente Rivellino completamente circondato dal mare. Provate a salire proprio sul Rivellino (d'estate vi proiettano anche film all'aperto): vi trasmetterà una piacevole impressione di invincibilità. Cannoni e catapulte non ci sono più, ma dalla Torre e dalle postazioni difensive si può guardare lontano. Se avvistate imbarcazioni nemiche, date subito l'allarme.

Poi, dopo una meritata granita in uno dei tanti locali dell'isoletta, e una foto ricordo accanto alla Fontana Greca con grandi bassorilievi dedicati a personaggi della mitologia, si va in spiaggia. La più adatta alle famiglie è quella di Lido San Giovanni, due chilometri a sud della città, con i fondali che digradano dolcemente nel Mar Jonio.

Info: Iat Gallipoli, Via Antonietta De Pace 108, tel. 0833 262529; www.comune.gallipoli.le.it

5) Santa Maria di Leuca

Ammirare lo spettacolo di due mari che si incontrano (in questo caso lo Ionio e l'Adriatico) è uno spettacolo. Le acque che si uniscono hanno colori diversi a causa delle correnti e delle temperature, ma poi si mescolano e si confondono come in uno enorme miscelatore E vai a indovinare da dove arrivano. Lo show va in scena a Santa Maria di Leuca, il paese all'estremità meridionale del Tacco d'Italia. Lo si osserva dall'alto delle scogliere, magari vicino al Faro che da secoli indica la giusta rotta ai marinai i marinai.

Pensate su questo tratto di costa sbarcò anche San Pietro diretto a Roma dove sarebbe diventato il primo papa della Chiesa cattolica. Accanto al faro si trova anche la Basilica Santa Maria de Finibus Terrae: come dire, il mondo inizia e finsice qui.

Che questo sia un posto speciale lo dimostrano anche le decine di ville ottocentesche sparse nel paese e nelle immediate vicinanze. Alcune sono un po' malconce, ma anche loro raccontano di una storia piena di feste e ospiti illustri. Proprio come accade oggi.

Le spiagge più belle e adatte ai bimbi sono quelle di Posto Vecchio e Pescoluse e quella di Marina di Felloniche. Però non vale la pena impigrirsi sulla sabbia. Meglio andare al porticciolo e salire su uno dei barconi che effettuano il tour delle grotte. Ce ne sono più di 30 scavate nelle scogliere vicino al santa Maria di Leuca. Alcune sono meravigliose come la Grotta Porcinara, con tre grandi sale, la Grotta del Diavolo chiamata così per il rimbombo delle acque che ricorda la “voce” del demonio, la Grotta dei Giganti dove secondo la leggenda sono sepolti i cadaveri dei giganti uccisi da Ercole libico.

Info: Iat, tel. 0833 758111; iatleuca@libero.it

Pro Loco Santa Maria di Leuca, tel. 0833 758161; www.prolocoleuca.it

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