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Primo soccorso pediatrico

di Nostrofiglio Redazione - 21.06.2021 - Scrivici

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Annegamento, disostruzione, convulsioni febbrili, rianimazione, traumi e ustioni: come comportarsi di fronte a queste piccole o grandi emergenze?

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Primo soccorso pediatrico

Annegamento, disostruzione, convulsioni febbrili, rianimazione, trauma cranico e ustioni. Come bisogna comportarsi di fronte a queste piccole o grandi emergenze? Francesco Luzzana, chirurgo presso il Pronto soccorso ICCS Città Studi di Milano, chiarisce tutto illustrando tecniche, posizioni e miti da sfatare per ogni situazione e misure di prevenzione.

Chi è il dottor Francesco Luzzana

Francesco Luzzana, specialista in chirurgia toracica, dottore in chirurgia sperimentale e microchirurgia. Lavora presso il Pronto soccorso dell' ICCS Città Studi di Milano e Multimedica di Sesto San Giovanni (Mi).

E' istruttore di ATLS (Advanced Trauma Life Support), certificato PBLS (Pediatric Base Life Support) e BLS-D (Basic Life Support and Defibrillation).

Da tempo si occupa di formazione sanitaria e, in collaborazione con Mamma&Lavoro, propone corsi rivolti a personale laico, dedicati alla gestione delle emergenze sanitarie in età pediatrica.

Annegamento

Se il bambino è finito per sbaglio dentro l'acqua e rischia di annegare o se c'è stato un annegamento, come bisogna comportarsi?

Che cosa fare in caso di annegamento?

Per prima cosa, bisogna valutare se il bambino è cosciente o meno.

  • Quando il bimbo è cosciente? Lo è se vediamo che respira, apre gli occhi, se tossisce. In questi casi dobbiamo metterlo sul fianco, per farlo respirare meglio, nella posizione laterale di sicurezza (che vedete nel video sopra).
  • Se il bimbo non sembra cosciente, non apre gli occhi, non sembra respirare, facciamo prima una verifica: ci mettiamo di lato e avviciniamo l'orecchio al suo volto e ascoltiamo se sentiamo dei rumori o vediamo se il torace si espande. Se non accade nulla di tutto ciò, tenendo il bimbo sdraiato con la testa estesa, chiudiamo il naso del piccolo con due dita e insuffliamo due volte nella sua bocca (la giusta posizione è mostrata nel video).

Ora vediamo se succede qualcosa. Se non accade nulla, scopriamo il torace, individuiamo la linea dei capezzoli e iniziamo a fare un massaggio cardiaco. Il ritmo è: 30 compressioni, due ventilazioni.

Come prevenire il rischio di annegamento?

Non bisogna mai lasciare i bimbi soli nell'acqua, soprattutto se hanno meno di quattro anni. Anche solo 20 centimetri d'acqua possono essere molto pericolosi.

Convulsioni febbrili

Le convulsioni nei bambini possono succedere. Soprattutto le febbrili colpiscono il 4% dei bambini al di sotto dei 4 anni. Non sono causate, come si crede, da un'elevata temperatura corporea, ma da un rapido incremento della temperatura stessa.

A volte però questo fenomeno si può verificare a causa di un abbassamento molto veloce della temperatura corporea.

Quali sono i sintomi delle convulsioni febbrili?

Un bimbo in preda alle convlusioni diventa incosciente, ha gli occhi rovesciati, forti contrazioni muscolari e perdite di vario genere (saliva, urina). È una scena decisamente impressionante, ma non bisogna farsi prendere dal panico.

Come comportarsi in caso di convulsioni febbrili?

Le convulusioni non comportano danni permanenti e si risolvono da sole nel giro di 5-10 minuti. Tuttavia si possono praticare delle semplici manovre per gestire la situazione:

  • Mettere il bambino su un piano sicuro, in terra o sul letto (meglio per terra, così non ci sarà rischio di cadute), lontano da oggetti di sorta.
  • Tenere ferma la testa
  • Togliere i vestiti e, se possibile, fare delle spugnature con acqua fredda bagnando fronte, inguine e ascelle.
  • Chiedere aiuto

Di solito le convulsioni durano pochi minuti, ma la prima volta che si verifica un simile episodio è sempre meglio sottoporre il bambino ad una visita in ospedale.

Disostruzione pediatrica

Il piccolo all'improvviso fa fatica a respirare o addirittura non respira più. È possibile che siamo di fronte a un caso di ostruzione delle vie aree, se il piccolo ha inalato un piccolo oggetto o gli sono andati di traverso una caramella o un boccone di cibo. Che fare, allora, in questi casi?

Ostruzione parziale (o incompleta): cosa fare

L'oggetto inalato non ostruisce completamente le vie aree, per cui passa dell'aria e il bambino riesce a respirare (a volte rumorosamente), a tossire, a piangere o a parlare (se grandicello).

In questo caso, si deve semplicemente incoraggiare il bambino a tossire, stando nella posizione che preferisce. "Questa – scrive Ferrando – è la soluzione migliore, e spesso il bambino riesce a liberarsi da solo senza conseguenze per la sua salute".

Attenzione: se l'ostruzione è parziale, la manovra di disostruzione delle vie aree NON VA FATTA. Se nonostante i colpi di tosse la situazione no si sblocca, allertare il 112.

Ostruzione totale (o completa): la manovra di disostruzione

Non passa aria, per cui il bambino non riesce a respirare, tossire, piangere o parlare. Inoltre, si porta le mani al collo e cambia colore. In questo caso, se il bambino è ancora cosciente, bisogna attuare la manovra antisoffocamento, con modalità differenti a seconda dell'età del bambino.

- Lattante sotto l'anno d'età

Coricarlo a faccia in giù sul vostro avambraccio, sostenendogli schiena e testa.

  • Praticare 5 pacche interscapolari a palmo aperto;
  • Se le pacche non risolvono l'ostruzione, girare il bambino sulla schiena ed eseguire 5 compressioni profonde (ma non più di 4 cm) sullo sterno, con la punta di due dita;

Proseguire con le manovre, finché il lattante non espelle il corpo estraneo e riprende a respirare o finché perde conoscenza. In questo caso, bisogna iniziare la sequenza di rianimazione cardiopolmonare. Se non la si conosce bene (avendo fatto un apposito corso), sarà l'operatore del 112 a guidare nella sequenza.

- Bambino grande, oltre l'anno (o adulto)

Alternare 5 pacche interscapolari a 5 compressioni addominali (manovra di Heimlich).

Per le pacche: tenete il bambino leggermente piegato in avanti e dategli 5 colpi sul dorso, tra le scapole.

Per la manovra di Heimlich: appoggiare una mano serrata a pugno tra sterno e ombelico e afferrare il proprio pugno con l'altra mano; effettuare 5 compressioni decise sotto allo sterno verso l'alto dell'addome del bambino (cioè verso voi stessi e verso l'alto, con un movimento detto "a cucchiaio").

Proseguire con le manovre, finché il bambino non espelle il corpo estraneo e riprende a respirare o finché perde conoscenza. In questo caso, bisogna iniziare la sequenza di rianimazione cardiopolmonare.

Di nuovo, se non la si conosce bene (avendo fatto un apposito corso), sarà l'operatore del 112 a guidare nella sequenza.

Cosa non fare in caso di ostruzione

  • Non infilare le dita o altri oggetti in gola, per afferrare il corpo estraneo o far vomitare il bambino. Si rischia di spingere ancora più in basso l'oggetto che provoca il soffocamento.
  • Non afferrare il bambino per i piedi per metterlo a testa in giù.
  • Non fare la manovra antisoffocamento se l'ostruzione è parziale.

Rianimazione

Un bambino sta male, è riverso per terra e non sembra cosciente. Prima di tutto dobbiamo porci due domande:

  • Il bambino è cosciente?
  • Il bambino respira?

Come comportarsi

Prima cosa da fare è posizionare il bambino a pancia in su e provare a chiamarlo e toccarlo. Se abbiamo un risposta, il bambino è cosciente, dunque si possono aspettare i soccorsi. Viceversa, in assenza di risposta, bisogna verificare che respiri, reclinando il capo del bimbo e avvicinandoci per ascoltare il respiro (passaggio dell'aria o qualche rumore) e verificare se il torace si espande. Se il bambino non respira bisogna:

  • Distendere il capo del bambino.
  • Chiudergli il naso.
  • Eseguire cinque ventilazioni nella sua bocca.
  • Se non si ha risposta, scoprire il torace, individuare la linea dei capezzoli ed effettuare un massaggio cardiaco con trenta compressioni veloci.
  • Terminato il ciclo, effettuare altre due ventilazioni.
  • Ripetere fino all'arrivo dei soccorsi.

Trauma cranico

Il bambino cade e picchia la testa: è un trauma cranico, un caso difficile da gestire. Come ci si deve comportare?

  • Verificare da che altezza è caduto. Se il bambino cade da un'altezza superiore ad un metro, è necessaria la visita da parte di un medico.
  • Controllare se dopo la caduta il bimbo è diverso dal solito. Se, ad esempio, vomita senza motivo, allora è un segnale allarmante.
  • Controllare le pupille. Se le pupille hanno diverso diametro tra di loro bisogna fare degli accertamento. In tal caso la cosa migliore da fare è chiamare il 118 ed esguire le indicazioni per raggiungere l'ospedale indicato.

Il mito del bernoccolo

Il bernoccolo è solo il segnale di un avvenuto trauma.

Se si sviluppa non è un segnale negativo (non sta "sfogando qualcosa"), così come non c'è automaticamente qualcosa di positivo se non si sviluppa.

Ustioni

Il bambino si è scottato. Che cosa bisogna fare? Quando si può curare a casa e quando sarebbe meglio portarlo in ospedale?

Cos'è un'ustione?

L'ustione è una lesione della pelle e dei tessuti circostanti.

Si verifica quando la pelle viene a contatto con:

  • qualcosa di molto caldo (fuoco, oggetti bollenti);
  • una sostanza irritante, come una sostanza chimica molto acida o basica;
  • il sole;
  • la corrente elettrica.

Come si valuta se un'ustione è grave?

Si valuta il grado e l'estensione. In base alla gravità, ci sono 3 gradi di ustioni:

  • 1° grado: nella forma più lieve la pelle appare arrossata. Il dolore è sopportabile.
  • 2° grado: la pelle si gonfia, è dolente e arrossata. Compaiono vesciche piene di liquido. Il dolore aumenta.
  • 3° grado: nella sua forma più grave l'ustione interessa anche i tessuti più profondi (anche muscoli e terminazioni nervose). La pelle è annerita e carbonizzata.

Poi si valuta l'estensione: un conto è un dito o un piedino un conto è quando l'ustione colpisce più parti del corpo, l'addome o il viso.

Quando si porta il bimbo in ospedale?

Dipende dal tipo di ustione e dalla sua estensione.

Se è un arrossamento della cute o è apparsa qualche bollicina in una piccola parte del corpo si può gestire tranquillamente a casa. Se ha coinvolto il viso o più distretti, meglio andare avere una valutazione medica.

Come si agisce?

Le ustioni superficiali di primo e secondo grado in zone limitate del corpo si possono gestire fasciando la zona interessata. Negli altri casi, meglio andare in pronto soccorso.

Come prevenire un'ustione?

Occorre prestare attenzione alla gestione quotidiana del piccolo, considerando che una delle zone più pericolose è la cucina.

Se possibile, quindi evitare di tenere il bambino in cucina mentre state cucinando.

Evitate anche che il bambino possa giocare con un accendino o con dei fiammiferi. Attenzione anche all'acqua calda in bagno.

Revisionato da Niccolò De Rosa

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