Le abbiamo raccolte in una sorta di decalogo: le regole sono infatti 10. Eccole.
1- La temperatura che ti dice "è febbre".
È quella superiore ai 37.5°. Fino a quella soglia si tratta di una temperatura normale.
2- Quando cominciare il trattamento
Quanto il termometro mostra una temperatura che supera i 38°. Attenzione, però: non dimentichiamo il buon senso. Il punto non è seguire alla lettera il termometro, ma capire lo stato generale di vostro figlio: per esempio, si può procedere con il trattamento se il bambino prova malessere o dolori.
3- Come misurare la febbre
Con strumenti affidabili, quali sono per esempio i termometri digitali. Costano poco e sono rapidi. I più precisi sono gli ascellari, meglio invece evitare le misurazioni rettali e orali.
4- I termometri da non usare
Quelli a cristalli liquidi sono poco precisi, mentre i termometri auricolari - per quanto consentano una misurazione rapida – rischiano di essere posizionati in modo scorretto nell'orecchio, e quindi di restituire misurazioni errate.
5- Quando chiamare il pediatra?
Subito, se il bambino:
- è molto piccolo (fino ai 6 mesi di età)
- è molto abbattuto o assente
- mostra difficoltà respiratorie
- ha convulsioni
Il pediatra è da contattare anche quando la febbricola persiste per diversi giorni, o se è elevata e non risponde alla somministrazione di antipiretici.
6- I farmaci da somministrare
Gli unici farmaci raccomandati dalle linee guida per il trattamento della febbre in età pediatrica sono ibuprofene e paracetamolo. Molteplici studi hanno evidenziato profili di efficacia e di sicurezza sostanzialmente sovrapponibili tra le due molecole, a patto che siano utilizzate in modo appropriato secondo le raccomandazioni fornite dal pediatra. E soprattutto che non siano utilizzate in alternanza: se si inizia il trattamento con uno, si continui con quello.
Entrambi i farmaci hanno un'azione antipiretica (cioè abbassano la febbre) ma mostrano anche un'attività analgesica, ovvero sono utili per lenire il dolore. In più l'ibuprofene ha anche un'azione anti-infiammatoria, quindi mentre abbassa la febbre e allevia il dolore, agisce anche sull'infiammazione in atto.
7- La frequenza di assunzione
Dipende dal farmaco: di massima ogni 4-6 ore per il paracetamolo, ogni 6-8 ore per l'ibuprofene.
8 – Come somministrare i farmaci
La via orale è quella da privilegiare a ogni età. Quindi evitare il più possibile supposte e utilizzare invece sciroppi, gocce, capsule molli masticabili, compresse orodispersibili. Solo in caso di vomito insistente è opportuno ricorrere alle supposte.
Dal momento che dare farmaci ai bambini non è sempre facile, cerchiamo la formulazione più gradita (sciroppo oppure capsule molli masticabili, gusto fragola oppure arancia e così via). Questo vi aiuterà a dare il farmaco secondo quanto indicato dal pediatri, senza rincorrere per casa i nostri bambini.
9 – No ai mezzi fisici
Parliamo di bagni freddi, spugnature e di impacchi di ghiaccio: questi mezzi vanno evitati, al pari di una copertura eccessiva del bambino (è invece utile coprire poco il bambino). Ciò che va fatto è mantenere un buon livello di idratazione. Benissimo acqua, ma, in questo caso, ok anche a succhi di frutta o bibite che possono fornire al bambino anche un apporto di zuccheri così da evitare l'acetone.
10 – Cosa fargli mangiare
Nessuna ansia. Quando il bimbo ha la febbre è meglio che mangi poco ma frequentemente (per evitare il digiuno prolungato e il rischio di acetone). Proviamo ad offrire piccoli snack privilegiando i carboidrati e frutta e verdura, ma non costringiamoli ad un pasto completo, anche perché, i farmaci antipiretici si possono somministrare anche a stomaco vuoto in caso di necessità.
E' infine importante che il bambino beva acqua o soluzioni reidratanti per prevenire la disidratazione.
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