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Viaggiare in aereo con bambini piccoli

di Angela Bisceglia - 27.07.2023 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
Viaggiare in aereo con bambini piccoli si può senza problemi. L'unica accortezza è dargli qualcosa da succhiare al momento di decollo e atterraggio

In questo articolo

Viaggiare in aereo con bambini piccoli

Prendere o non prendere un aereo con un neonato? Quali sono le regole in volo? E durante il decollo e l'atterraggio, che cosa fare per la repentina variazione di quota?

Da quando si può volare con un neonato

Anche i neonati possono andare in aereo, sin dalle prime settimane di vita. Come spiega la Società italiana di Pediatria: "I bambini sani e nati a termine possono viaggiare in aereo a partire da 48 ore dopo la nascita, ma è preferibile aspettare per il primo volo almeno fino al settimo giorno di vita".

Informativi prima di partire sulle regole della compagnia aerea. 

Pressurizzazione e neonati

La pressurizzazione comporta una diminuzione della pressione atmosferica all'interno della cabina fino a regolarsi a quella che ci sarebbe ad una quota di circa 2000 metri. "Ma si tratta di una variazione alla quale l'organismo di un neonato sano può adattarsi senza difficoltà e senza rischi" evidenzia Costantino Romagnoli, ordinario di Neonatologia dell'Università Cattolica S. Cuore di Roma, Direttore di Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico Gemelli e Presidente della Societa' Italiana di Neonatologia.

Tempo fa si era ipotizzato che la pressurizzazione potrebbe comportare problemi di ipossia (cioè riduzione dei livelli di ossigeno nel sangue): "è un rischio che potrebbe presentarsi per alcune cardiopatie congenite, ma non si pone assolutamente per i neonati sani e probabilmente neppure per i pretermine."

Bambino in aereo con raffreddore o otite

Di solito, si può volare lo stesso se si ha un lieve raffreddore. Prima di partire è comunque importante sentire il proprio pediatra. E' invece sconsigliato far prendere aerei a bimbi con in corso otiti o raffreddori forti.  

Gestire decollo e atterraggio

Il maggior timore dei genitori è che al momento del decollo e dell'atterraggio il bambino possa aver dolore alle orecchie, legato alla repentina variazione di quota.

"Quando la quota cambia in breve tempo, per reazione le trombe di Eustachio (i condotti che collegano la faringe con l'orecchio medio) automaticamente si chiudono, in modo da mantenere costante la pressione all'interno dell'orecchio" spiega il prof. Romagnoli. "Per farle riaprire, ad un adulto è sufficiente deglutire o sbadigliare.

I neonati non sanno mettere in atto questi meccanismi in modo spontaneo, ma per indurli a deglutire basta dargli qualcosa da succhiare, che può essere un ciuccio o un po' d'acqua nel biberon; se è allattato al seno, lo si può attaccare per qualche minuto, oppure, se è più grandicello, fargli soffiare il naso. Sono accortezze da mettere in atto solo durante il decollo e l'atterraggio, perché, una volta raggiunta la quota, l'orecchio si adatta da sé e non è necessaria più alcuna precauzione".

Ricapitolando quindi si può, in decollo e atterraggio:

  • usare il ciuccio
  • dare un po' di acqua da bere
  • attaccarlo al seno
  • fare soffiare il naso (se grandicello)

Le regole in volo

In genere i neonati stanno in braccio a uno dei genitori per tutta la durata del volo: in fase di decollo ed atterraggio e quando è necessario è il genitore che allaccia le sue cinture e quelle del bambino, che sono legate a lui, tenendo il bimbo tra le braccia.

Se viene più comodo, si può mettere nel marsupio o nella fascia porta bebè. Se il viaggio è piuttosto lungo, basta chiedere alle compagnie aeree quali sono le possibili soluzioni offerte:

  • per i più piccoli c'è il baby cot, una culletta per neonati fino a 6 mesi (simile alla navicella della carrozzina),
  • mentre fino ai 2 anni c'è l'infant seat, un seggiolino da fissare al sedile.

Alcune compagnie aeree consentono di portare il proprio seggiolino per auto, se rispetta certi requisiti.

Si tenga presente però che in genere, se il piccolo occupa un posto a sedere, è necessario acquistare un biglietto a parte, mentre di solito la maggior parte delle compagnie non fa pagare il biglietto al bambino con meno di due anni se sta in braccio a un adulto e non occupa un posto. Si paga solamente una tariffa che si solito è intorno ai 20-25 euro o comunque una piccola percentuale sul prezzo del biglietto.

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Primo viaggio in aereo: dove andare?

Bella domanda. La risposta potrebbe essere più o meno ovunque, dipende da tante variabili.

Si può scegliere un volo nazionale di quindi massimo un paio di ore per vedere quanto il neonato tollera l'aereo (i bimbi molto piccoli di solito nelle brevi tratte si addormentano grazie al rumore bianco dei motori dell'aereo), ma soprattutto come vi organizzate voi per partire e quindi...

  • Roma
  • Milano
  • Palermo
  • Catania
  • Trapani
  • Alghero
  • Venezia
  • Firenze

Sono solo alcune delle mete che si potrebbero visitare in un fine settimana.

I vantaggi di un volo nazionale sono:

  • se il bimbo non è ancora svezzato, ci sarà il vantaggio di allattarlo a richiesta o comprare nel caso sul posto lo stesso tipo di latte (se allattato artificialmente);
  • se è già stato svezzato, è più facile trovare degli alimenti che già conosce.

L'alternativa, sfruttando sempre un volo di poche ore ci sono tante capitali (e non!) europee raggiungibili facilmente. Località con due ore e mezzo al massimo di volo (da Milano, per esempio) sono:

  • Parigi
  • Vienna
  • Londra
  • Madrid
  • Barcellona
  • Lisbona
  • Porto
  • Praga
  • Budapest
  • Berlino
  • Bratislava
  • Amburgo
  • Amsterdam
  • Bruxelles
  • Copenaghen
  • Valencia
  • Malaga
  • Atene
  • Malta
  • Dublino

Anche in questo caso, in fase di svezzamento, non ci si deve preoccupare molto (e lo stesso vale più o meno per tutto il mondo).

Riso, patate, pollo, pasta (o noodles) sono degli alimenti base che si trovano più o meno ovunque. Inoltre il bimbo apprezzerà poter assaggiare nuovi sapori e nuovi gusti insieme ai suoi genitori!

Nulla vieta però di prendere un volo molto più lungo e intercontinentale. A questo punto il limite è solo la vostra fantasia.

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Revisionato da Luisa Perego

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